Batteri nell’acqua, a San Felice torna la paura

Le anomalie riscontrate durante le analisi del 10 novembre
Le anomalie riscontrate durante le analisi del 10 novembre
Le anomalie riscontrate durante le analisi del 10 novembre
Le anomalie riscontrate durante le analisi del 10 novembre

Alessandro Gatta Analisi e controanalisi, nessun rischio sanitario e allarme rientrato: ma a San Felice ovviamente in queste ore non si parla d’altro, nel paese dove ancora aleggia lo spettro dell’epidemia di gastroenterite del giugno 2009, quando in pochi giorni furono quasi 2000 gli intossicati tra residenti e turisti, e più di un migliaio quelli costretti a ricorrere a cure mediche (anche in ospedale). Il caso per fortuna stavolta si è sgonfiato subito, ma se ne parla, nelle piazze vere e virtuali: il riferimento è alle analisi effettuate dall’Ats il 10 novembre scorso nei punti rete di via Santabona e via Porto Portese, nell’ambito di una normale attività di controllo sulla fornitura di acqua a uso e consumo umano, e da cui era emersa - come specificato dal coordinatore del Dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria del Garda, Crescenzo Messino, nella lettera inviata a Garda Uno e Comune - la presenza di batteri coliformi in quantità «non conforme» agli standard di qualità fissati, misurati in poco meno di 4 unità formanti colonie (Ufc) ogni 100 millilitri d’acqua, quando il cosiddetto «valore di parametro» dovrebbe essere inferiore a 1. L’ALLARME è rientrato in fretta, dicevamo: a seguito di successive analisi, il 22 novembre e negli stessi punti rete, l’Ats ha rilevato di come l’analisi microbiologica fosse invece già «conforme» agli standard di legge. «Il riscontro di batteri coliformi deve pertanto ritenersi occasionale – scrive ancora il dottor Messino – e non significativo di una situazione di rischio sotto il profilo sanitario. Resta inteso che il gestore dell’acquedotto potrà effettuare tutte le ulteriori verifiche e gli accertamenti ritenuti necessari al fine di garantire la distribuzione di acqua avente i requisiti di qualità previsti dalle vigenti norme». Anche per Garda Uno (che appunto gestisce l’acquedotto) è un falso allarme: «Non c’è nessun problema dal punto di vista della potabilità delle acque – precisa la società in una nota – ma si è solo trattato di un’anomalia di campionamento. Sono stati immediatamente verificati tutti i punti prelievo del paese, e tutto è risultato a posto». Anche il sindaco Paolo Rosa interviene: «Dai dati disponibili risulta che l’acqua è conforme alle normative – spiega – e gli stessi dati sono comunque sempre disponibili e consultabili sul sito internet dell’Ats di Brescia». Nelle analisi del 22 novembre (in via Porto Portese) la conta dei batteri coliformi è risultata di poco inferiore a 4 Ufc/100 ml di acqua, con microrganismi presenti anche a 22 e 37 gradi di temperatura. Nelle controanalisi del 22 novembre erano sotto la soglia di 1 ufc/100 ml. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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