Benedetta Bianchi Porro finalmente tra i beati

Benedetta Bianchi Porro è beata. «Amate la vita perché anche io sono stata contenta di quello che Dio mi ha dato». Le sue parole, pronunciate poco prima di morire a soli 27 anni, riecheggiano come un monito per la comunità di fedeli che da anni attendeva la notizia della sua beatificazione. Notizia giunta a seguito della pubblicazione ufficiale sul sito della Santa Sede del bollettino con cui Papa Francesco, dopo aver ricevuto in udienza il cardinale Angelo Becciu, prefetto della congregazione delle cause dei santi, ha autorizzato a promulgare i decreti riguardanti, tra gli altri, «il miracolo attribuito all’intercessione della Venerabile Serva di Dio Benedetta Bianchi Porro, laica, nata a Dovàdola l’8 agosto 1936 e morta a Sirmione il 23 gennaio 1964». Finalmente è giunto a conclusione il processo di beatificazione iniziato nella cattedrale di Dovàdola il 25 gennaio 1976. Ora spetterà alla Diocesi di Forlì, con l’associazione Amici di Benedetta Bianchi Porro, decidere la data per la celebrazione solenne della beatificazione della giovane che si spense prematuramente dopo una lunga malattia che le tolse poco a poco tutte le facoltà vitali, ma che accese in lei una fede profonda testimoniata da scritti, pensieri, preghiere. LA NOTIZIA della beatificazione è stata accolta con grande commozione da parte di tutti i devoti. La neopresidente dell’associazione Amici per Benedetta Bianchi Porro, Daniela Ronconi: «Ora è compito nostro portare la spiritualità, l’umanità, l’entusiasmo e la benevolenza che Benedetta diffondeva a tutti in ogni angolo del mondo». A dare la svolta al processo di beatificazione è stato un miracolo avvenuto nel 1986 che ha avuto per protagonista un giovane genovese, allora ventenne, finito in coma a seguito di un incidente stradale e risvegliatosi dopo l’intercessione chiesta dalla madre. •