Centro commerciale: il «sì» è al veleno

di Alessandro Gatta
Via Marconi e la viabilità dell’intera zona tra i punti critici del piano secondo le opposizioni
Via Marconi e la viabilità dell’intera zona tra i punti critici del piano secondo le opposizioni
Via Marconi e la viabilità dell’intera zona tra i punti critici del piano secondo le opposizioni
Via Marconi e la viabilità dell’intera zona tra i punti critici del piano secondo le opposizioni

Nessuna sorpresa: la maggioranza approva. Come da copione: 10 voti favorevoli e 6 contrari (le minoranze compatte, caso più unico che raro) il Piano integrato per il recupero dell’ex Fili Legnami di via Marconi continua per la sua strada. Fatta l’adozione, ora manca l’approvazione: l’ultimo passaggio burocratico prima dei cantieri.

IL PROGETTO è noto: al posto dell’ex fabbrica un insediamento commerciale, con la realizzazione di un supermercato alimentare (probabilmente un discount) da 1534 metri quadrati, di cui 987 di reale superficie di vendita, affiancata da un’altra struttura (da 372 metri) la cui destinazione commerciale è ancora da definire. La società proponente (la Tre F di Castelgoffredo) dovrà realizzare anche 120 nuovi posti auto, 60 dei quali a uso pubblico.

I tempi tecnici: sul finire di ottobre l’avvio del procedimento, il 10 gennaio la conferenza dei servizi con il parere favorevole degli enti preposti, con qualche prescrizione, il 1 febbraio la conferma della non assoggettabilità alla Vas, la Valutazione Ambientale Strategica, il 6 febbraio la consegna degli elaborati progettuali con qualche modifica. Rispetto al progetto originale si prevede l’eliminazione di qualche parcheggio in cambio di aree verdi, poi filari di confine, e la piantumazione di 50 essenze sul territorio comunale. Non si esclude l’installazione (ma si valuterà in fase di progettazione esecutiva) di pannelli fotovoltaici.

DIBATTITO acceso. «Probabilmente chi ha proposto il progetto ha fatto i sopralluoghi in elicottero - attaccano Luigi Cavalieri e Stefano Bianchi di Desenzano Popolare - perché quello è l’unico modo per non accorgersi di una viabilità così critica». Peri 5 Stelle «i campionamenti del terreno sono stati effettuati a una profondità di 1 metro - ha detto Luisa Sabbadini - Un’indagine inutile e fuorviante».

Per Rino Polloni (Lega) il piano di recupero è solo «una questione di soldi, e il residenziale è stato tolto solo perché altrimenti l’area sarebbe stata invendibile». Per Paolo Abate e Guido Malinverno (Desenzano Civica) i comparti Federal Mogul e Fili Legnami «andavano trattati insieme, e in ogni caso piuttosto che un altro supermercato sarebbe stato meglio aspettare». Il dibattito s’infiamma anche fuori dal Consiglio. Ieri mattina il gruppo di Desenzano Popolare (con l’assessore regionale Mauro Parolini) ha organizzato un sit-in proprio all’esterno dell’ex Fili.

La maggioranza invece difende la scelta: «Non potendo fare il meglio abbiamo cercato di evitare il peggio, riducendo le volumetrie di questo Piano abbiamo fatto sparire 3000 metri quadrati di superficie residenziale. E con questo progetto si dà una prima risposta al problema dei parcheggi all’ingresso di Desenzano».

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