Chiatta affondata, è corsa contro il tempo

L’ennesimo sopralluogo ieri per fare il punto della situazioneLa chiatta e la gru sul lungolagoI sommozzatori in azione
L’ennesimo sopralluogo ieri per fare il punto della situazioneLa chiatta e la gru sul lungolagoI sommozzatori in azione
L’ennesimo sopralluogo ieri per fare il punto della situazioneLa chiatta e la gru sul lungolagoI sommozzatori in azione
L’ennesimo sopralluogo ieri per fare il punto della situazioneLa chiatta e la gru sul lungolagoI sommozzatori in azione

Luciano Scarpetta Si ritenterà con ogni probabilità nella giornata di lunedì il recupero del natante affondato nei giorni scorsi davanti al porto del Casinò di Gardone e che ha danneggiato la condotta fognaria sublacuale di proprietà di Garda Uno. Dopo due tentativi a vuoto, con l’utilizzo di una gru installata su un pontone galleggiante, ieri mattina nella sede del Consorzio turistico Lago di Garda Lombardia si è tenuto un vertice «di somma urgenza» organizzato dal sindaco di Gardone Andrea Cipani per valutare altre possibili soluzioni tecniche per il recupero. Soprattutto ai fini del tempestivo ripristino della condotta fognaria sublacuale «ormai al limite» e che, in caso di rottura, può mettere a repentaglio l’ecosistema di quel tratto di lago (in questo periodo dell’anno la tubatura trasporta liquami per circa 90 litri al secondo e per circa 6 ore al giorno), e l’intera immagine turistica del comprensorio benacense. «Fortunatamente – commenta il vice presidente del Consorzio turistico Lago di Garda Lombardia Luigi Bertoldi - siamo in bassa stagione. La preoccupazione è forte e fortunatamente la notizia è rimasta circoscritta; l’augurio è che tutto possa risolversi in fretta senza generare ulteriori allarmismi. Spero poi che l’episodio possa servire da sprone per fare sistema e avviare il progetto della nuova collettazione e depurazione delle acque». Sulla stessa lunghezza d’onda Gianfranco Scanferlato, albergatore di Gargnano: «Solo il destino ha voluto che l’incidente sia avvenuto a fine novembre. Visto il posizionamento però della condotta a 12 metri di profondità, in quel punto notoriamente frequentato nella bella stagione da motoscafi di grosse dimensioni, sarebbe in ogni caso potuto accadere con l’incagliamento di qualche ancora. È assurdo che l’intera economia del comprensorio debba rimanere in ostaggio di una condotta sublacuale». «DA QUANDO si è saputo - commenta Ottorino Castellini, titolare con la moglie Laura dell’edicola di Barbarano - al mattino qui in negozio non si parla d’altro. C’è addirittura chi ipotizza un gesto volontario per portare alla ribalta la questione collettore». Tra le zone più a rischio il golfo di Salò: «Non voglio nemmeno immaginare l’ipotesi della rottura delle tubature, sarebbe un danno d’immagine notevolissimo - è l’analisi di Silvia Scalvini, titolare del centralissimo Barcadero accanto al municipio - speriamo recuperino la barca in fretta senza danni». Nel summit di ieri mattina alla presenza di Guardia Costiera, carabinieri della stazione di Gardone, funzionari dell’Autorità di Bacino, Polizia locale, tecnici comunali, personale della Vrm di Toscolano e Volontari del Garda, si è ipotizzato di far retrocedere la chiatta dalla tubatura utilizzando a terra la spinta a traino di un mega escavatore. «La priorità è quella di far rientrare senza ulteriori traumi la condotta fognaria nella sua posizione originale», afferma il sindaco Cipani. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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