Chiatta affondata Legambiente vuole «tutta la verità»

L’ispezione dei sub sulla chiatta
L’ispezione dei sub sulla chiatta
L’ispezione dei sub sulla chiatta
L’ispezione dei sub sulla chiatta

Inabissamento della chiatta a Gardone Riviera: adesso Legambiente chiede che si faccia definitivamente chiarezza sull’intera vicenda: «Il rischio ambientale al momento è scampato - scrive l’associazione ecologista -, ma chiediamo vengano accertate le responsabilità e le circostanze dell’affondamento», che ha coinvolto la condotta sublacuale del collettore del Garda» facendo davvero sfiorare un potenziale disastro. «DA CIRCA DIECI GIORNI si ha notizia dell'inabissamento di una chiatta nelle acque di Gardone Riviera: un evento fortunatamente senza conseguenze drammatiche, ma che solleva il pericolo di danni alla tubatura sottostante, dentro cui scorrono i reflui fognari di Salò e Gardone - ricorda Cristina Milani, di Legambiente Lombardia -: qualora la barca avesse tranciato il tubo, il lago sarebbe diventato il ricettore dei reflui di migliaia di utenze». Adesso per Legambiente è il momento della verità: «Da chiarire non c’è solo la dinamica dei fatti, ma anche i potenziali rischi all’ecosistema per i materiali presenti sulla barca e chi si accollerà i costi per ancorare la condotta. Quello che ci preoccupa, però, è aver avuto la prova della delicatezza della situazione: il collettamento sublacuale dei reflui deve cedere il posto a una nuova infrastruttura». Infine: «Dall'inchiesta della Procura di Brescia ci aspettiamo evidenze che escludano circostanze collegate a smaltimenti illegali di rifiuti nelle profondità del lago di Garda». • L.SCA.

Suggerimenti