Collettore del
Garda, fumata
grigia a Roma

di Luciano Scarpetta
La condotta sublacuale Maderno-Torri, ritenuta poco sicura in prospettiva: il sistema dei collettori del Garda è tutto da rifare
La condotta sublacuale Maderno-Torri, ritenuta poco sicura in prospettiva: il sistema dei collettori del Garda è tutto da rifare
La condotta sublacuale Maderno-Torri, ritenuta poco sicura in prospettiva: il sistema dei collettori del Garda è tutto da rifare
La condotta sublacuale Maderno-Torri, ritenuta poco sicura in prospettiva: il sistema dei collettori del Garda è tutto da rifare

«A Roma senza vedere il Papa», in questo caso i finanziamenti al nuovo collettore del lago di Garda: la trasferta nella Capitale della delegazione di sindaci del lago, guidata dalla presidente della Comunità del Garda Mariastella Gelmini, si è conclusa con l’impressione negativa che parlare di finanziamenti (il fabbisogno è di 220 milioni di euro) sia prematuro.

MA IL RISVOLTO positivo non manca: la spedizione al Ministero dell’Ambiente ha posto le basi per inquadrare il problema della depurazione del Garda come una sfida di portata nazionale e non solo locale, in quanto i 50 chilometri cubici del lago rappresentano il 40% dell’acqua dolce dell’intera nazione.

«Pur nella prudenza che in casi del genere è d’obbligo - ha spiegato Mariastella Gelmini - è stato di un passaggio importante nel quale il problema è stato inquadrato di portata nazionale: una riunione approfondita di ben due ore, dove è stata ribadita con forza la necessità e l’urgenza di rinnovare, dopo circa 50 anni, il sistema di collettazione e depurazione del lago di Garda, sia ai fini di un miglioramento e salvaguardia dell’equilibrio ambientale, sia per la messa in sicurezza dell’intero ecosistema». Se la «questione» depurazione con particolare riferimento alle condizioni della condotta sommersa a rischio di perdite, entrasse nel novero delle emergenze ambientali nazionali, la strada per ottenere almeno il primo stralcio di fondi diventerebbe teoricamente in discesa.

Al vertice con la direttrice generale del ministero dell’Ambiente, Gaia Checcucci, hanno partecipato oltre all’onorevole Mariastella Gelmini, i deputati Alessia Rotta e Guido Galperti e una delegazione di amministratori ed esponenti politici dell’area gardesana, composta dal presidente dell’Ats Garda Ambiente e sindaco di Castelnuovo, Giovanni Peretti, dei Sindaci di Salò, Gianpiero Cipani, di Padenghe, Patrizia Avanzini e di Brenzone, Tommaso Bertoncelli, insieme al Presidente di Garda Uno Spa, Mario Bocchio, al Presidente onorario della Comunità del Garda, Aventino Frau, dai rappresentanti delle Regioni Lombardia e Veneto, nonché del Direttore di Ags, Paolo Varotto, e di Garda Uno, Mario Giacomelli.

IL PROGETTO prevede l’eliminazione delle condotte sublacuali, la realizzazione di un nuovo depuratore in area bresciana, il potenziamento di quello di Peschiera, nonché una più moderna ed efficace rete di collettazione sia in area bresciana che veronese.

«Per iniziare quanto prima le necessarie e urgenti opere - ha ribadito il presidente dell’Ats, Giovanni Peretti - è necessaria un’ampia condivisione di tutte le realtà amministrative ed economiche del Garda: dal decisivo apporto del Ministero dell’Ambiente e le Regioni, agli Ato locali».

Proprio su quest’ultimo contesto operativo gestionale, sia Gelmini che Peretti hanno sottolineato la necessità di «chiudere» positivamente in ambito bresciano la vicenda del gestore unico. Nell’immediato è parso di comprendere che si è aperta una breccia nel Governo centrale. Nei prossimi giorni proseguiranno incontri tecnici.

«La direzione generale del ministero dell’Ambiente - spiega Peretti - ci ha messo a disposizione il professor Piergino Maleva, un super-tecnico, e con lui i contatti si intensificheranno per far pervenire a Roma tutto il materiale. Non si tratta di una guerra tra poveri ma è necessario che tutti comprendano che stiamo parlando della salvaguardia non solo delle coste benacensi, ma dell’intero comprensorio. Per questo motivo siamo aperti a valutare ogni possibile soluzione: nelle scorse settimane abbiamo girato a Garda Uno le osservazioni dei 5 Stelle e proprio per ribadire che non esistono tensioni con nessuno – sottolinea Peretti - continua la concertazione con tutti i soggetti e i Comuni interessati dal progetto». Compresi quelli della Bassa Bresciana dove serpeggia tuttavia un certo scetticismo nei confronti del progetto.

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