Collettore del lago: dopo il voto ripartirà la «caccia» ai fondi

di L.SCA.

Dopo la sottoscrizione il 20 dicembre dell’Accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente e le Regioni per lo stanziamento dei fondi destinati a coprire quasi il 50% delle nuove opere di depurazione e collettazione del lago, ieri pomeriggio si è svolta a Villa Mirabella di Gardone Rivera l’assemblea generale dei sindaci aderenti all’ente comprensoriale gardesano. «Quanto accaduto prima di Natale - ha relazionato la presidente Mariastella Gelmini dopo aver ringraziato il Ministero - è solo un primo piccolo passo. Adesso dopo le dopo le elezioni politiche è necessario riavviare immediatamente le interlocuzioni soprattutto per reperire le risorse mancanti al completamento dell’opera». A questo proposito è in atto una consulenza gratuita con la Bei, mentre contatti in questo senso saranno avviati anche con le Regioni e in ultima istanza, per il reperimento delle somme mancanti, anche con i Comuni che nello scorso autunno hanno sottoscritto la mozione di indirizzo politico che prevede la destinazione di una quota dell’imposta di soggiorno a sostegno delle opere previste. È poi emerso in assemblea che «per fare stare in piedi l’operazione» la sponda veronese ha in previsione un aumento delle tariffe a carico dei cittadini del 30% in 14 anni (2,1% annuo), mentre sulla bresciana i rincari sarebbero stimati in un 50% in 9 anni, in pratica il 5,5% annuo. Capitolo riadesioni: anche Desenzano e Peschiera hanno annunciato che nel corso del 2018 aderiranno nuovamente alla Comunità del Garda. Rimangono ancora fuori i comuni di Tremosine, Lazise (al rinnovo elettorale nella prossima primavera) e Riva del Garda. Spazio anche alla Tav: non sono mancate le critiche al nuovo tracciato. «La fermata nel basso lago - ha ammesso Mariastella Gelmini – avrebbe inteso sviluppo soprattutto all’intero bacino benacense. Per questo motivo non condivido la scelta. Così è stato fatto un grave danno al lago». • L.SCA.

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