Con l’auto nella
scarpata,
muore sul colpo

di Luciano Scarpetta
A sinistra l’auto ribaltata, a destra sulla strada i rilievi degli agentiLa Suzuki ribaltata nell’olivetoÈ successo sulla ProvincialeLa vittima, Sergio Dagnoli
A sinistra l’auto ribaltata, a destra sulla strada i rilievi degli agentiLa Suzuki ribaltata nell’olivetoÈ successo sulla ProvincialeLa vittima, Sergio Dagnoli
A sinistra l’auto ribaltata, a destra sulla strada i rilievi degli agentiLa Suzuki ribaltata nell’olivetoÈ successo sulla ProvincialeLa vittima, Sergio Dagnoli
A sinistra l’auto ribaltata, a destra sulla strada i rilievi degli agentiLa Suzuki ribaltata nell’olivetoÈ successo sulla ProvincialeLa vittima, Sergio Dagnoli

È morto sul colpo dopo un volo di circa tre metri, finendo con la propria auto in un oliveto lungo la strada provinciale, in un tratto in salita fra Limone e Tremosine. LA VITTIMA, Sergio Dagnoli residente a Limone, celibe, avrebbe compiuto 39 anni il prossimo 25 settembre. A lanciare l’allarme ai soccorsi intorno alle 6.30 del mattino sono stati i primi pendolari che scendendo verso la riviera hanno scorto il Suzuki ribaltato nell’oliveto che costeggia la provinciale 115. Sul posto è sopraggiunta in pochi istanti l’ambulanza dei volontari della Croce bianca di Limone, seguita dai Vigili del fuoco di Riva del Garda, ma per il conducente rimasto intrappolato all’interno della sua Suzuki, non c’era purtroppo più nulla da fare e i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. L’auto aveva finito la sua folle carambola cappottandosi nel prato sottostante e i dieci Vigili del fuoco, giunti dal Trentino con tre automezzi, hanno dovuto utilizzare alcuni cuscini di sollevamento e pinze idrauliche per alzare il fuoristrada dal suolo ed estrarre la salma. Sull’esatta dinamica dell’incidente indagano i carabinieri della stazione di Limone, presenti sul luogo della disgrazia per i rilievi di rito. SECONDO una prima ricostruzione il giovane, che lavorava come cameriere in un albergo in paese, pare rientrasse nella sua casa in località Preone, a circa duecento metri dal luogo della disgrazia dove viveva con i genitori, dopo aver concluso a mezzanotte il suo turno di lavoro. Purtroppo quel tratto di strada è sprovvisto di illuminazione e solo dopo alcune ore, con le prime luci dell’alba, qualcuno in transito ha scorto l’auto ribaltata e allertato i soccorsi. Sergio Dagnoli stava procedendo alla guida della sua vettura in salita e poco dopo aver oltrepassato l’isola ecologica, forse per un malore o un colpo di sonno, ha perso il controllo del mezzo impattando il muro che costeggia la provinciale, prima di travolgere alla sua sinistra la recinzione in legno del campo a fianco della strada, precipitando nel podere. Sarebbe bastato che l’auto urtasse l’olivo secolare a pochi centimetri dalla staccionata per attenuare l’urto. Invece è finita male. ANCHE IL FRATELLO Decimo, vent’anni fa, scomparso in circostanze analoghe nella vicina trentina valle di Ledro, uscendo anch’egli di strada con una vettura simile. Sergio Dagnoli era ritornato da circa un anno in paese a Limone dopo la parentesi di una decina d’anni fuori regione, lavorando e studiando anche all’Università di Urbino dopo aver frequentato l’alberghiero di Gardone Riviera. La salma in mattinata è stata composta nell’abitazione dei genitori per l’ultimo saluto di parenti e amici. I funerali si svolgeranno domani alle 15 nella chiesa di San Benedetto Abate in via Comboni. Un paio d’ore prima, alle 13, la salma verrà trasferita dallabitazione nella Parrocchia. •

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