«Con le strade
degli anni ’ 30
è impossibile fare di più»

Code sulla Gardesana occidentale
Code sulla Gardesana occidentale
Code sulla Gardesana occidentale
Code sulla Gardesana occidentale

Innanzitutto servono le infrastrutture. Poi servono le infrastrutture. Inoltre servono le infrastrutture. In breve: la strada Gardesana è il tallone d’Achille. Non è un caso se Sirmione, Limone e Desenzano, le tre località che da sole fanno più di metà delle presenze sul Garda bresciano, sono tutte fuori dal «budello» della 45 Bis.

«Con la nuova galleria che eliminerà l’imbuto tra Tignale e Gargnano - sostiene Davide Pace, presidente della Comunità montana dell’alto Garda bresciano – inizierà una nuova fase che può permettere di risolvere definitivamente il problema della viabilità. Ora purtroppo, tutto è fermo agli anni ’30 ed è davvero inaccettabile assistere a code e intasamenti giganteschi che stanno ci penalizzando».

NON SI PUÒ parlare di vacanza tranquilla e rilassante se arrivare e spostarsi è un incubo: «È forse appagante – chiede il vicepresidente del Consorzio turistico lago di Garda Lombardia, Luigi Bertoldi – stare per ore in coda al traffico, magari all’interno di una galleria? Ogni volta che un turista si trova in questa triste condizione, il nostro territorio perde quota nella percezione di qualità e accoglienza vanificando gli sforzi che noi del Consorzio cerchiamo di fare per incrementare la promozione territoriale».

Ogni turista straniero spende mediamente in Italia 105 euro al giorno: «Impedire al nostro territorio di incrementare il numero dei visitatori e nel contempo, elevare la fascia di mercato turistico di riferimento – ammonisce Bertoldi – equivale a rinunciare ogni anno a milioni e milioni di euro. La domanda è: per quanto potremo permetterci di convivere con una viabilità arretrata che costituisce il più grande limite allo sviluppo del nostro sistema turistico?». L.SCA.

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