Dai 5 Stelle
di governo una
bomba sulla Tav

di Valentino Rodolfi
Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, del Movimento 5 Stelle
Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, del Movimento 5 Stelle
Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, del Movimento 5 Stelle
Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, del Movimento 5 Stelle

Fermi tutti, che nessuno si muova. Questo il messaggio arrivato ieri dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti, retto da Danilo Toninelli del Movimento 5 Stelle, che rimette clamorosamente in discussione il controverso e contestatissimo progetto della Tav Brescia-Verona. Nella nota diffusa ieri dall’ufficio stampa del Mit, si parla di possibile rescissione dei contratti, di revisione di tutte la decisioni prese finora, di considerare l’utilizzo della ferrovia esistente come alternativa al nuovo «corridoio» da 2 miliardi progettato sui colli morenici del Garda.

È LA NOTIZIA che i No Tav attendevano da due mesi, da quando un esponente dei 5 Stelle ha preso la guida del ministero delle Infrastrutture. Due mesi di appelli da una parte e silenzi dall’altra. Ma ora il ministero fa sapere che «ci sta lavorando». Ecco il testo: «Stiamo lavorando per dare la soluzione migliore ai cittadini e al territorio. È in corso un esame dell'analisi trasportistica già fatta, che aveva escluso l'ipotesi del potenziamento della linea esistente. Si stanno rivedendo pure le Conferenze dei servizi e la Valutazione di impatto ambientale. Dunque, si porrà la massima attenzione a tutti i vincoli in termini di sostenibilità. Inoltre, stiamo vagliando con precisione l'entità delle eventuali penali di rescissione. Ribadiamo: si lavora alacremente per arrivare alla migliore soluzione infrastrutturale». Così scrive nella nota il Mit, in merito a quello che viene definito, nello stesso comunicato, il «vivace dibattito in corso sulla tratta Alta velocità/Alta capacità Brescia-Verona».

PAROLE che i No Tav, ma anche realtà economiche come il Consorzio del Lugana, accoglieranno con speranza. Ma attenzione: dice «stiamo vagliando, stiamo rivedendo, stiamo lavorando». Non è uno stop ufficiale al progetto, ma forse la premessa per un clamoroso ripensamento, che potrebbe arrivare quasi fuori tempo massimo. Il progetto definitivo della Tav Brescia-Verona è stato infatti approvato e finanziato lo scorso 10 luglio, pubblicato in Gazzetta ufficiale in marzo e, proprio nel giorno dell’insediamento del nuovo governo, è stato firmato il contratto d’opera tra la Rete Ferroviaria Italiana e il consorzio di imprese Cepav Due, quasi pronto ad aprire i cantieri fra Lonato e Desenzano. In questi giorni stavano partendo, se non sono già partite, le raccomandate sugli indennizzi ai proprietari dei terreni da espropriare. Siamo sul filo del cronometro: vedremo se il ministero avrà la forza di fermare tutto.

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