Dal sindaco un appello per l’acqua

di L.SCA.

Tra i Comuni bresciani più interessati al referendum di domenica sul tema «acqua pubblica», c’è senz’altro quello di Limone, paese da tempo impegnato in un braccio di ferro con Acque Bresciane per la gestione in house dell’acquedotto. «NOI VOTEREMO SÌ a tutto spiano - anticipa il sindaco di Limone Franceschino Risatti -: confidiamo in un esito favorevole che potrebbe incidere sulla nostra vicenda». Ad oggi è tutto fermo alla nomina di un commissario ad acta incaricato di far rispettare la sentenza del Consiglio di Stato: la restituzione ad Acque Bresciane delle chiavi dell’acquedotto di Limone. Calma piatta anche dalla Commissione Europea, a cui il Comune ha fatto ricorso. «Per noi che annualmente contiamo circa un milione e 200 mila presenze turistiche - argomenta il sindaco Risatti - è indispensabile mantenere il controllo diretto del servizio idrico per assicurare gli standard qualitativi, come dimostra la nostra gestione dell’acquedotto».

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