Dalla fabbrica alla barca
La pazza sfida di Alberto
vinta anche grazie al web

Il pescatore Alberto Rania davanti alla sua bottega itinerante
Il pescatore Alberto Rania davanti alla sua bottega itinerante
Il pescatore Alberto Rania davanti alla sua bottega itinerante
Il pescatore Alberto Rania davanti alla sua bottega itinerante

Mestiere affascinante quello del pescatore. Fino a qualche decennio fa anche sul lago di Garda era uno dei cardini dell’economia. Ora invece è quasi scomparso, tenuto in vita soltanto da un’ottantina circa di professionisti.

Per questo motivo esattamente un anno fa in alto Garda, aveva destato comprensibile scalpore e ammirazione la sfida di Alberto Rania, 54enne di Riva. Sposato, con due figli di 32 e 17 anni, dopo venticinque anni di lavoro in cartiera ad Arco aveva deciso di dare le dimissioni per gettare le reti a lago.

UNICO pescatore professionista trentino dopo vent’anni dagli ultimi due che avevano mollato il mestiere. A chi gli chiedeva il motivo di questa decisione, rispondeva sempre allo stesso modo: «Non sono diventato matto, ascolto solo il mio cuore». Così è stato: l’inizio di una nuova vita ha preso forma nel Cantiere Nautico Paghera a Campione con «Blubel 3», la sua imbarcazione da pesca. Il resto è venuto da sé, nella passione frenata per questa attività accompagnata dai silenzi e dalle atmosfere del lago, lontano dal frastuono della fabbrica. Dodici mesi dopo Alberto Rania non è per niente pentito della scelta. Tutt’altro.

«L’ATTIVITÀ va benone e mi permette di vivere», confida con legittimo orgoglio al parco Brolio, di fronte alla rocca di Riva. Staziona lì ogni martedì, venerdì e sabato dalle 10 alle 12, vendendo il pescato con il suo inconfondibile Ape Piaggio bianco, attrezzato con il cassone coibentato con ghiaccio in scaglie. E come ogni pescatore moderno al passo con la tecnologia (non solo con il Gps per le uscite in barca), Rania al mattino mette «in rete» coregoni, persici, bottatrici («anche qualche luccio, tinca e trota, se capita...») per un selezionato gruppo di affezionati clienti, con i quali si tiene in contatto utilizzando Whatsapp. Chiunque, dal ristoratore alla casalinga, può prenotare il pesce e magari ritirarlo già sfilettato per l’occasione, dopo aver ricevuto a domicilio l’immagine delle catture. Pesce di lago «social», a chilometri zero. Una sfida vinta grazie alla passione e al coraggio.L.SC.

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