Depurazione del Garda, serve un’intesa subito

Una suggestiva veduta dall’alto del bacino del  lago di Garda
Una suggestiva veduta dall’alto del bacino del lago di Garda
Una suggestiva veduta dall’alto del bacino del  lago di Garda
Una suggestiva veduta dall’alto del bacino del lago di Garda

«Bisogna fare in fretta accelerando i tempi dell’accordo di programma». Non usa giri di parole e va subito al sodo il sindaco di Castelnuovo Veronese Giovanni Peretti; sindaco e insieme presidente dell’associazione temporanea di scopo creata dalla Comunità del Garda con l’obiettivo di trovare i fondi per il nuovo collettore fognario del Garda. «Bisogna armonizzare le scelte politiche che riguardano il comprensorio benacense e lavorare in squadra - aggiunge - prescindendo dall’appartenenza politica per risolvere nel più breve tempo possibile i nodi ancora in sospeso».

Tradotto in parole più comprensibili, al netto dei nodi progettuali ancora da sciogliere relativamente alla localizzazione del nuovo depuratore sul territorio bresciano, sul tavolo c’è la necessità di chiudere positivamente, sempre sulla sponda occidentale del lago, anche la vicenda del gestore unico a cui affidare la responsabilità del servizio idrico integrato.

Allo stato c’è stata una recente conferma governativa sulla disponibilità dei 100 milioni di euro per realizzare gli interventi di adeguamento della depurazione e della collettazione sul Garda, ma le delicate questioni ancora sul tavolo rischiano di minare tutto quanto di buono è stato fatto finora. Per questo si guarda alle Regioni (rimaste fino a oggi defilate) affinché sia definito nel più breve tempo possibile un accordo di programma tra queste e il Governo, gli Ambiti territoriali e i soggetti titolati a partecipare.

«ADESSO - è l’analisi di Peretti - i soldi per partire ci sono e non è più uno scherzo, ma in un contesto come questo con una sponda pronta (quella veronese) e l’altra no si rischia davvero di perdere un treno che passa una volta sola. Questi soldi fanno gola a molti ministri - continua - soprattutto dell’area del Mezzogiorno, che vorrebbero accaparrarseli per finanziare le loro opere: per questo dico che bisogna fare tutto entro fine settembre, perché poi a ottobre, con l’inizio del semestre bianco, tutto rischia di arenarsi».

Sono insomma settimane davvero decisive per le sorti del nuovo progetto di depurazione del Garda, e la presidente della Comunità del Garda, Mariastella Gelmini, in accordo con l’associazione temporanea di scopo, ha convocato per sabato 9 settembre alle 10.30, nell’auditorium San Giovanni di Torri, un’assemblea pubblica degli oltre 50 sindaci del comprensorio per informare sullo stato dell’arte della maxi opera da 220 milioni dopo gli incontri tra Ato e Regioni. L.SCAR.

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