Due ostacoli «politici» per l’impianto bresciano

di A.GAT.
Il depuratore esistente a  Visano in un’immagine di repertorio
Il depuratore esistente a Visano in un’immagine di repertorio
Il depuratore esistente a  Visano in un’immagine di repertorio
Il depuratore esistente a Visano in un’immagine di repertorio

Ci sono due ostacoli «politici» che hanno finora rallentato la corsa dei bresciani verso la progettazione definitiva dei nuovi collettori e del raddoppio dei depuratori del Garda. Un elemento di incertezza è stato fin qui legato alla costituzione del «gestore unico» del ciclo idrico per tutta la provincia, argomento destinato ad essere sottoposto a referendum. MA LA CONTROVERSIA più vistosa riguarda la collocazione del depuratore. Fin dal principio si è sempre parlato di Visano, dove esiste un «vecchio» depuratore da ampliare e un’area sufficientemente grande per ospitare un impianto che possa servire tutta la sponda bresciana del Garda e numerosi comuni della Bassa. Il problema è che gli enti locali, ovvero il Comune di Visano e gli altri municipi vicini, sono contrari a ospitare quest’opera, per due principali motivi: il primo è che intanto, aspettando la grande opera, si rallenterebbe la realizzazione di un depuratore «locale», dedicato solo ai Comuni della Bassa. Il secondo è legato ai timori per l’impatto di un impianto di grandi dimensioni. A.GAT.

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