Duemila provini
per il film
su D’Annunzio

di Luciano Scarpetta
In coda davanti alla bocciofila di Salò per l’ultima giornata del «casting»: in tutto sono stati raccolti circa duemila provini in tre giornate
In coda davanti alla bocciofila di Salò per l’ultima giornata del «casting»: in tutto sono stati raccolti circa duemila provini in tre giornate
In coda davanti alla bocciofila di Salò per l’ultima giornata del «casting»: in tutto sono stati raccolti circa duemila provini in tre giornate
In coda davanti alla bocciofila di Salò per l’ultima giornata del «casting»: in tutto sono stati raccolti circa duemila provini in tre giornate

Servono 200 comparse, ma si sono presentati in 2.000: come lunedì a Fasano di Gardone Riviera e mercoledì a Brescia città, anche ieri mattina a Salò è iniziata presto la mischia per gli aspiranti figuranti del nuovo film «Il cattivo poeta». Il lungometraggio racconterà gli ultimi anni al Vittoriale di Gabriele D’Annunzio, che forse (queste le voci) sarà interpretato da Sergio Castellitto, o da qualche altro «big». PROTAGONISTI a parte, per il film serve gente, e tanta. A pagamento e in regola, come comparse o per piccolissime parti. Grande risposta, grande folla: «Meglio iniziare subito», ha sentenziato ieri mattina presto, con un’ora di anticipo, il responsabile dei casting Diego Somigliana uscendo dal bar della Bocciofila di via Montessori. C’era già la fila di gente al freddo. Si sopporta tutto con cristiana rassegnazione: il freddo, il sonno, l’attesa e i posti in piedi. Ci sono i veri ammiratori di D’Annunzio, gli aspiranti attori professionisti, gente comune che vuole provare il friccicore del «set», chi punta al compenso nient’affatto malvagio: per le comparse assunzione e busta paga di 87 euro lordi al giorno. «Mercoledì a Brescia si sono presentate mille persone, mentre lunedì a Fasano abbiamo dovuto sospendere dopo trecento audizioni, rimandandone a casa altre duecento. Arriveremo sicuramente al traguardo dei duemila provini». Proprio a quelli rimasti «in esubero» a Fasano, la produzione ha consentito di ripresentarsi ieri a Salò. È il caso di Debora Di Carlo, 28 anni di Verona, tornata a ritentare: «Per me è la concreta possibilità di mettere alla prova i miei studi all’accademia di doppiaggio». Altre motivazioni per Paolo Grossi, 85enne pensionato di Salò, forse il più anziano ma a suo agio tra tanti giovani: «Sono qui per curiosità». ARRIVA da Roè Volciano Giorgia Zane, allieva a Milano dell’accademia degli Artisti: «Voglio che per me diventi un lavoro» ammette speranzosa. È invece solo curiosità quella che accompagna Monica Stucchi e Luciana Cavalli, amiche 46enni di Salò: «Ma otto anni fa - ricorda Luciana - curavo gli eventi culturali a Londra con il console Davide Morante». «Io sono curioso di vedere l’effetto che fa» ammette Maurizio Righetti, 60enne pensionato di Toscolano Maderno con precedenti teatrali negli anni ’90 come corista tenore del Circuito lombardo. Questione di gusti per Federico Tancredi, 32 anni di Manerba e parrucchiere a Salò, che ha già superato un casting di Sky per un talent sull’immagine: «Sarebbe bello poter tuffarsi nella mia epoca preferita, di raffinatezze e atmosfere ormai perdute». A suo agio anche Armando Belelli, 38 enne di Desenzano, che ha debuttato sul grande schermo nel docu-film «Oppeano1918. Un mese in volo», presentato alla Mostra del cinema di Venezia. Tutti rimangono in coda ad aspettare. Si entra poi nel bar della bocciofila a gruppi di tre. Via il cappotto, spalle al muro per una foto e via. «Grazie, le feramo sapere». •

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