E ci scappa
una lacrima
per Villaggio

Ogni premio una citazione di un suo film: un ferro da stiro antidiluviano, un racchettone da tennis, una stecca di biliardo, il colbacco della Contessa, una macchina da scrivere Facit, un telefono a rotella, un paio di sci dell’anteguerra. Il commosso saluto a Paolo Villaggio, tra fragorosi applausi: la Coppa Cobram celebra così la sua quarta edizione, premiando 13 tra gli sgangherati partecipanti per il miglior costume e per la miglior interpretazione.

Premi fantozziani, ma anche premi seri: una notte per due all’Hotel Desenzano per Francesco Venturoli da Brescia, terzo classificato vestito come il dottor Birkenmeier (e in corsa per l’omonimo team), una notte per due all’Hotel Catullo di Sirmione per il secondo, Stefano Colangelo da Piacenza, una splendida bicicletta firmata dal Biciclettaio Matto, la «Magnifica Gialla» per il campione Cristian Belotti da Bergamo, vestito come Fantozzi sugli sci con una improponibile tuta blu metallizzato.

TANTE le maschere di una giornata memorabile: la contessa con la sua bottiglia di champagne che non si rompe mai, il Fantozzi medievale con i ferri da stiro al posto dei calzari, il coraggioso Filini che invece di correre in bicicletta ha sfilato per chilometri sui pattini. «Voglio ricordare il grande Paolo con una sua piccola rivincita - ha detto in chiusura il Visconte Biciclettaio - Nella versione originale della Cobram, quella raccontata del libro, è proprio Fantozzi a vincere la corsa. Ma a un passo dal traguardo mette giù la bici, e va di fronte al Visconte e gli sputa negli occhi. E se ne va dicendo che il calcio è lo sport più bello del mondo». Anche questa è storia. A.GAT.

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