Ex Società Lago di Garda, il Comune tira dritto

di Luciano Scarpetta
Il comparto immobiliare si trova proprio all’ingresso del paeseI cantieri sono fermi ormai da tempo e le condizioni sono precarie
Il comparto immobiliare si trova proprio all’ingresso del paeseI cantieri sono fermi ormai da tempo e le condizioni sono precarie
Il comparto immobiliare si trova proprio all’ingresso del paeseI cantieri sono fermi ormai da tempo e le condizioni sono precarie
Il comparto immobiliare si trova proprio all’ingresso del paeseI cantieri sono fermi ormai da tempo e le condizioni sono precarie

Botti di fine anno a Gargnano per il comparto immobiliare ex Società Lago di Garda. La Giunta ha infatti messo in cantiere una variante al Pgt con l’obiettivo di «ridefinire le previsioni urbanistiche riguardanti gli immobili dell’ex convento Francescano e degli annessi locali della Società Lago di Garda». Al netto dei tecnicismi, l’intenzione è quella di tornare al piano di recupero approvato nell’ormai lontano 2008 e decaduto proprio nel corso del 2018. «Dieci anni - ribadisce il sindaco Giovanni Albini - durante i quali le aspettative della collettività sono state disattese. Abbiamo aspettato la scadenza della convenzione per procedere. Andiamo avanti per la nostra strada nell’interesse esclusivo del Comune, rinnovando le originarie previsioni urbanistiche». IN QUEST’OTTICA, tra le varie finalità di interesse pubblico, c’è la necessità di valorizzare un complesso che attualmente versa in condizioni igienico-edilizie critiche a causa dello stato fatiscente in cui si trovano alcuni dei fabbricati. In secondo luogo, cosa niente affatto marginale, l’obiettivo è quello di aumentare la disponibilità di parcheggi pubblici a servizio del nucleo storico, «consentendone - è riportato nella delibera - la chiusura al traffico veicolare». Nel febbraio 2017 la proprietà decise di non concedere più al Comune, dopo tredici anni di comodato d’uso gratuito, l’area esterna da utilizzare come parcheggio. La decisione scatenò in paese le più svariate supposizioni, tutte legate alla proposta di variante al piano di recupero del 2008, in scadenza appunto quest’anno, bocciata dal Comune. Variante che prevedeva, con la conversione complessiva per il 94% dell’intero complesso a residenze private (e non più del 50%), anche l’utilizzo dell’area posteggio. In cambio del via libera all’operazione, la proprietà si era impegnata a cedere al Comune 111 posti auto nel parcheggio multipiano, da costruire sotto il campo sportivo. Niente da fare. Il Consiglio disse no e ora il Comune è pronto a tornare al piano di recupero del 2008. Bene ma non benissimo per il gruppo di minoranza «Idee in Comune». «FAVOREVOLI a questa variante al Pgt - spiega Bruno Bignotti - insufficiente però a risolvere alla radice i problemi legati al complesso immobiliare. Mi riferisco nello specifico, oltre al parcheggio, alla passerella a lago e all’immobile in condizioni davvero pietose. L’auspicio è che la variante possa portare non solo all’esproprio dell’area esterna, ma secondo noi dell’intero comparto». •

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