«Garda, opere a rischio
di conflitto di interessi»

di Luciano Scarpetta
La sede dell’Autorità di Bacino laghi Garda e Idro che si trova a Salò
La sede dell’Autorità di Bacino laghi Garda e Idro che si trova a Salò
La sede dell’Autorità di Bacino laghi Garda e Idro che si trova a Salò
La sede dell’Autorità di Bacino laghi Garda e Idro che si trova a Salò

Dopo la polemica estiva sulla presunta poca «trasparenza» dell’Autorità di Bacino laghi Garda e Idro, il Movimento 5 Stelle torna in questi giorni alla carica inoltrando un esposto all’Anac e alla Corte dei Conti sottoscritto dai consiglieri comunali di Desenzano e Padenghe, Luisa Sabbadini e Andrea Paccagnella.

QUESTA VOLTA NEL MIRINO dell’offensiva dei grillini è finito l’«inestricabile conflitto d’interessi» nella sede di Salò. Qui, secondo il Movimento 5 Stelle, il demanio rilascia tutte le concessioni di utilizzo delle coste e sovraintende o realizza le opere pubbliche. «Emblematico - si legge nell’esposto inoltrato - l’iter per la costruzione del pontile di Toscolano, la passeggiata di Desenzano, le riqualificazioni dei porti di San Felice, Moniga e Padenghe, il lungolago di Gardone. Tutti interventi rimborsati al 50% da denaro pubblico - sostengono i 5 Stelle - quasi un rimborso a occhi chiusi, senza mai accertare se quello che è stato fatto sia necessario o rispettoso dell’ambiente».

A parere degli attivisti del Movimento, in molte opere «di grandissima rilevanza finanziaria», parecchie funzioni tecniche, come ad esempio il ruolo di direttore dell’ente pubblico, certificatore di legittimità, direttore dei lavori, responsabile sicurezza e progettista, sarebbero nelle mani di una sola persona. Il ruolo di controllore e controllato insomma si andrebbe a intersecare.

«Non è dato sapere - puntualizzano nell’esposto - se e come queste persone vengano pagate, e come sia determinato il loro compenso. L’Autorità di Bacino appalta l’opera, la progetta e la dirige attraverso il suo direttore e un altro omonimo dipendente; vogliamo sapere se tutto avviene nel rispetto della legge».

Pronta la replica del direttore dell’Autorità di Bacino Fausta Tonni: «Le autorizzazioni in materia paesaggistica dei progetti vengono rilasciate dalla Provincia di Brescia e dalla Soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici. Il controllo della spesa dei finanziamenti sono a capo di Regione Lombardia per la parte che le compete e dei Comuni per la parte rimanente.

«OVVIAMENTE - prosegue la disamina del direttore Fausta Tonni - i contributi sono erogati solo a seguito della rendicontazione finale dei lavori che avviene mediante contabilità pubblica e a seguito di sopralluogo in sito dei funzionari regionali. La progettazione delle opere pubbliche è noto che debba essere effettuata in primo luogo attraverso gli uffici tecnici della stazione appaltante per ovvi motivi di economicità».

Infatti, stando alla funzionaria, «il compenso massimo da suddividersi tra tutti i dipendenti che partecipano alla realizzazione dei progetti, direttore escluso, è pari all’80% del 2% delle opere poste a base di gara. Pertanto il direttore - rimarca ancora Fausta Tonni - non percepisce alcun compenso oltre a quello onnicomprensivo relativo al suo incarico annuale che è pubblicato sul sito dell’ente».

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