I comitati fanno il tifo per la Corte dei Conti

No Tav: è ancora contestazione
No Tav: è ancora contestazione
No Tav: è ancora contestazione
No Tav: è ancora contestazione

Il rinvio al ministero per «incompletezza documentale» deciso dalla Corte dei Conti, che ha congelato la registrazione della delibera Cipe sulla Tav Brescia-Verona ha rianimato le speranze dei comitati No Tav bresciani. In realtà non si sa quale sia la dimensione di queste lacune documentali, nè i tempi necessari per la riapertura dell’istruttoria. Settimane? giorni? Ore? Intanto il dato di fatto è che l’iter si è fermato. Ne ha parlato ieri sera a Mazzano il fisico e super consulente ambientale Erasmo Venosi: «L'ultimo passaggio prevedeva che la Corte dei Conti facesse un'analisi economico finanziaria delle disponibilità per la costruzione del progetto, facendo tutte le verifiche tecniche, contabili, di coerenza giuridica che un'amministrazione seria dovrebbe fare. La Corte ha verificato che ci sono delle incongruenze, che mancano dei documenti necessari, quindi non ha registrato la delibera del Cipe - constata Venosi -. La mancata registrazione ha impedito di andare in Gazzetta Ufficiale e di far scattare indifferibilità, pubblica utilità e urgenza; quindi non c'è per ora la possibilità di andare a fare gli espropri». E ADESSO? «La mancata registrazione impedisce il procedere delle opere, per ora. Poi si vedrà, dalle motivazioni della Corte dei Conti, il livello di gravità o superficialità che ha impedito di registrare la delibera. È ancora presto per dire se l'opera è solo differita nel tempo. Sarà una cosa abbastanza seria, presumo». F.M.

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