I comitati incalzano Lupi sulla bufera giudiziaria «Noi l'avevamo previsto»

I portavoce «No Tav» bresciani, ieri davanti al palazzo della Regione
I portavoce «No Tav» bresciani, ieri davanti al palazzo della Regione
I portavoce «No Tav» bresciani, ieri davanti al palazzo della Regione
I portavoce «No Tav» bresciani, ieri davanti al palazzo della Regione

«I sindaci del Garda non devono incontrare il ministro Lupi o i suoi emissari, attesi lunedì a Brescia, sempre ammesso che l'incontro non salti per le sopraggiunte dimissioni del ministro».
È LA RICHIESTA dei No Tav bresciani avanzata ieri da Fiorenzo Bertocchi, Roberto Saleri, Ezio Corradi, Marco Bendinelli, Chiara Botticini. Che poche ore prima dell'annuncio delle imminenti dimissioni di Maurizio Lupi, sostengono la necessità di troncare ogni dialogo con il Ministero delle infrastrutture, sia che a Brescia lunedì arrivi un ministro, un sottosegratario o chi per esso. Secondo i comitati il progetto Tav è irricevibile, e non si deve trattare su mitigazioni o compensazioni.
«Non sappiamo se il ministro potrà arrivare in città, stante la bufera in corso per una vicenda che noi avevamo già denunciato il 21 novembre scorso nel consiglio comunale aperto di Desenzano. Avevamo ragione - ha dichiarato Bertocchi -. Siamo stati facili profeti quando parlavamo di Ettore Incalza più volte inquisito, pure lui incontrato dai sindaci, e quando criticavamo l'incarico per al consorzio Cepav 2 di cui è membro la Maltauro, finita nelle inchieste per il Mose di Venezia e per l'Expo di Milano. I quattro miliardi in gioco fanno gola a tanti. Strutture come la Tav, la Corda molle, la Brebemi, il metrò fagogitano euro pubblici e danneggiano l'ambiente».
E ADESSO? «Il governo deve cambiare politica sulle grandi opere che spesso finiscono nel mirino della corruzione» ha concluso Bertocchi.
Gli ha fatto eco Corradi, ricordando oltretutto che «il tracciato del treno veloce corre sopra sorgenti sismogeniche con gravi rischi per tutti».
Secondo il coordinamento «i sindaci devono decidere da che parte stare, non dirsi contrari e poi volare a Roma per decidere delle compensazioni». Il dito viene puntato inoltre sul sindaco di Montichiari, «al quale non basta un aeroporto inutile, vuole anche binari inutili. Ma tutti i sindaci dovrebbero affiancare e sostenere la protesta delle popolazioni». MAGDA BIGLIA

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