I No Tav pronti a sostenere
la «svolta» di Desenzano

«Sull’Alta velocità ferroviaria, le amministrazioni locali hanno finora latitato e si sono preoccupate più di contrattare compensazioni che di opporsi a un progetto devastante per il territorio». È questo lo sconsolato commento della portavoce del movimento No Tav gardesano Maria Beatini alle posizioni critiche espresse dal sindaco di Desenzano Guido Malinverno, presente l’altra sera all’assemblea promossa dagli ambientalisti all’oratorio di Campagna di Lonato. «Se gli enti locali fossero stati dalla parte dei cittadini - osserva Beatini -, il 10 luglio probabilmente non ci sarebbe stata l’approvazione del progetto della Tav Brescia-Verona da parte del Cipe. Se Malinverno vorrà cambiare rotta e farsi promotore di una resistenza al progetto anche tra gli altri sindaci, ne saremo felici. Aspettiamo i fatti che, data la situazione urgente, non dovranno farsi attendere. Noi siamo disponibili a fornire tutte le informazioni necessarie anche tramite i nostri tecnici». E intanto oggi il movimento No Tav torna a mobilitarsi con un presidio fissato per le 17 al presidio ambientalista a Campagna di Lonato sorge su un’area verde a ridosso del cavalcavia sulla A4, a poche centinaia di metri dalla zona dove sorgerà uno dei maxicantieri per la realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità.

«Abbiamo sottratto questo terreno all’incuria – afferma Roberto Saleri, portavoce dei No Tav – piantumando diverse essenze arboree e realizzando numerose attività di informazione e convivialità. Contro chi continua a minacciare la distruzione della nostra terra, noi proponiamo condivisione, partecipazione e cura». Dalle ore 19 scatterà l’happy hour con i prodotti del Distretto di Economia Solidale del Garda. «L’happening sarà anche l’occasione per pianificare la “resistenza“ al passaggio del Supertreno anche attraverso la battaglia legale contro gli espropri - rimarca Alessandra Zanini, altra esponente No Tav -. Per questo abbiamo intenzione di coinvolgere il collegio giuridico dei No Tav della Val di Susa». F.MAR.

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