Idrocarburi nel lago, scatta la conta dei danni

di M.L.P.
I Vigili del fuoco all’opera per assorbire la macchia di gasolio
I Vigili del fuoco all’opera per assorbire la macchia di gasolio
I Vigili del fuoco all’opera per assorbire la macchia di gasolio
I Vigili del fuoco all’opera per assorbire la macchia di gasolio

Spetterà all’Arpa stabilire il livello di contaminazione delle acque del lago provocato dallo sversamento di gasolio che domenica ha inquinato il ganfo Ghidina e il porto di Lugana a Sirmione. L’istruttoria dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente consentirà di stabilire eventuali responsabilità nel disastro ecologico. A provocare lo sversamento è stata una cisterna di gasolio dismessa collocata nel cortile di un’abitazione di via Raffaello nel centro abitato di Lugana. Si ipotizza che le forti piogge dei giorni scorsi abbiano fatto tracimare il carburante facendolo riversare, attraverso le condutture, fino al Ganfo e da lì al porto. Un rilascio graduale ma costante che ha riversato nelle acque una consistente, ma non quantificabile, quantità di gasolio visibile sulla superficie e riconoscibile per l’odore penetrante. Dall’interno della cisterna sono invece stati aspirati circa 1.500 litri di gasolio misti ad acqua. Le operazioni nella giornata di domenica si sono articolate su due fronti. Da un lato Polizia Locale e Vigili del Fuoco insieme ai tecnici dell’Arpa sono riusciti a risalire all’origine del problema, tracciando con apposite sostanze le condutture dal porto fino all’origine dello sversamento. Individuata la cisterna contenente il carburante per tutto il pomeriggio si sono protratte le operazioni di scavo e di aspirazione del gasolio dall’interno del serbatoio rimasto inutilizzato dal momento dell’allacciamento della palazzina alla rete di distribuzione del gas. Sull’altro versante si è cercato di tamponare i danni provocati dalla dispersione del gasolio dapprima con l’ausilio del battello spazzino di Garda Uno e poi, in serata, con l’intervento nel nucleo speciale Nbcr dei Vigili del Fuoco di Brescia. Attraverso l’utilizzo di apposite strisce di materiale assorbente le acque del ganfo e del porto sono state passate al setaccio per arginare il problema. Le operazioni si sono concluse in tarda serata. L’individuazione tempestiva della causa dello sversamento ha permesso di contenere il danno ambientale che, in caso contrario, sarebbe risultato ben più grave. Nel frattempo si attendono i risultati dell’Ats di Brescia sui campioni delle carcasse di pesci uccisi dal gasolio. È stata nel frattempo revocata ieri l’ordinanza di divieto di balneazione del lido di Lugana in località Cantarane in vigore dal 29 agosto. L’allarme contaminazione da batteri colifecali era in realtà rientrato da venerdì, ma burocrazia e un difetto di comunicazione tra Ats e Comune hanno fatto slittare la riapertura del lido. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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