Il casello del record ispira una mostra dedicata al recupero

di A.GAT.
Il «Macchi» del record
Il «Macchi» del record
Il «Macchi» del record
Il «Macchi» del record

Il futuro del casello del Reparto Alta Velocità della Rocca di Manerba raccontato in una mostra: verrà inaugurata questa mattina, a mezzogiorno a Palazzo Minerva, l’esposizione che raccoglie i progetti degli studenti di architettura dell’Università di Brescia, chiamati a ripensare le funzionalità della piccola struttura nota alle cronache per essere stata la storica location in cui venne «misurato» il record (ancora imbattuto) di velocità su idrovolante, a firma del pilota e maresciallo Francesco Agello. Era l’ottobre del 1934: a bordo del suo aereo Macchi-Castoldi Agello sfrecciò alla velocità formidabile di oltre 709 chilometri orari, un’epopea di cui tutto il Garda ancora si fa vanto (e soprattutto Desenzano). Nella zona del Sasso, sulla Rocca di Manerba, quel «casello» invece giace silenzioso, quasi dimenticato: anche a questo servirà la mostra, a ricordare quel luogo e quel record, aperta al pubblico già da stamattina. Sono circa una sessantina gli studenti, guidati da Sereno Innocenti e Davide Sigurtà, incaricati di progettare, al posto del casello abbandonato, «un piccolo spazio abitativo, da destinarsi a pensatoio o spazio personale». Chissà che da questa mostra non nasca un vero progetto di recupero: intanto se ne parla, già questa mattina, dalle 10 in sala consiliare nel convegno, con la partecipazione - tra gli altri – anche del sindaco Isidoro Bertini, del rettore dell’Università di Brescia Maurizio Tira, e poi interventi sul paesaggio, le micro-architetture, il casello e il Sasso, sull’epica degli idrovolanti. •

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