Il Garda invaso
dalle acque
dell’Adige

di Luciano Scarpetta
La massa di acqua e fango riversata nel lago dal tunnel di Torbole
La massa di acqua e fango riversata nel lago dal tunnel di Torbole
Il Garda invaso dalle acque dell’Adige (Amato)

«Il lago di Garda ha salvato Verona». Lo ha detto emozionata, dopo una notte difficile, la presidente della Comunità del Garda Mariastella Gelmini, commentando l’apertura notturna dello scolmatore artificiale a Nago di Torbole, che ha riversato nel lago 20 milioni di metri cubi di acqua del fiume per risparmiare al territorio veronese i disastri della piena. UN SACRIFICIO pesante, per il Garda: l’acqua immessa dall’Adige è più fredda e più sporca, insomma non è un toccasana per l’ecosistema lacustre. Ma la decisione, presa nella notte dalla Protezione civile trentina, era di quelle obbligate nell’emergenza. «Di fronte al pericolo di allagare Verona - commenta Gelmini - il Garda si è sacrificato accogliendo le acque dell’Adige. Una misura eccezionale: l’ultima volta era accaduto 18 anni fa. Confidiamo che non comprometterà la qualità delle acque del lago». Il dipartimento della Protezione civile trentina e l’unità di crisi della Regione Veneto hanno dato ordine di aprire la galleria Adige-Garda poco dopo la mezzanotte di lunedì, per far defluire le acque dell’Adige, salita sopra i livelli di attenzione (l’idrometro aveva raggiunto i 5,5 metri). Aperte le chiuse, a Torbole un fiume impressionante di acqua e fango si è tuffato nel lago fino a ieri pomeriggio, quando gradualmente sono terminate le operazioni di chiusura. Nei suoi 55 anni di operatività è la dodicesima volta che si apre lo scolmatore Adige-Garda, lungo 9.873 metri con dislivello di 106. «Dovevamo farlo, era inevitabile – spiega il direttore dell’Aipo, l’autorità del Po, Luigi Mille - è stata una decisione necessaria per evitare che la piena del fiume arrivasse a esondare a Verona». Durante lo svaso dell’acqua dell’Adige nel lago, la portata massima è stata di 350 metri cubi al secondo. Poi intorno alle 13.30 quando l’idrometro segnava 4,40 è iniziata la procedura di chiusura, durata circa un paio d’ore. UNA MISURA eccezionale perché la piena era vicino a quella storica. Ieri pomeriggio alle 16.30 il lago di Garda misurava 88 cm sopra lo zero idrometrico di Peschiera, ben 26 centimetri in più rispetto a sabato prima della perturbazione. L’afflusso di acqua dagli affluenti è ora a 115 metri cubi al secondo, 100 in più dei deflussi verso il mantovano. Certo, se tutti parlano di «necessità» e di «sacrificio», è perché 20 milioni di metri cubi di acqua sporca non fanno bene al lago. Lo fa notare il Wwf di Brescia in una nota: «Il lago ha salvato Verona, così si dice: il male minore. Ma quale prezzo pagherà l’ecosistema del Garda? In Italia i fiumi sono stati oggetto di un'aggressione da parte dell'uomo che ne ha stravolto assetti e dinamiche. Su questo bisognerà riflettere, oltre l’emergenza». •

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