«Il Santo Graal? Cercatelo a Desenzano»

di Valentino Rodolfi
Eretici al rogo: gli ultimi Catari del Garda furono arsi vivi nel 1276Una rappresentazione del Graal
Eretici al rogo: gli ultimi Catari del Garda furono arsi vivi nel 1276Una rappresentazione del Graal
Eretici al rogo: gli ultimi Catari del Garda furono arsi vivi nel 1276Una rappresentazione del Graal
Eretici al rogo: gli ultimi Catari del Garda furono arsi vivi nel 1276Una rappresentazione del Graal

Certo è suggestiva, estrema, anche bizzarra, ma come ipotesi non è fondata totalmente sul nulla. Per questo sta cominciando ad essere presa tra virgolette «sul serio» in tutte le pubblicazioni recenti dedicate al più misterioso dei guazzabugli medievali: la ricerca del Santo Graal. L’ipotesi è che la coppa in cui fu raccolto il sangue di Cristo, cercata dagli eroi dei poemi cavallereschi, potrebbe trovarsi a Desenzano. Precisamente sotto una bottega di corniciaio nella piazzetta del Duomo, oppure tra via Annunciata e vicolo Pietro Signori, nelle «segrete» di un pub molto popolare della movida notturna desenzanese. «LA NOVITÀ interessante - spiega Armando Bellelli, cultore di storia locale - è che questa idea, lanciata qualche anno fa come un’ipotesi abbastanza estrema, è diventata “mainstream”: ci sono giornali nazionali che hanno messo Desenzano nella top ten dei luoghi in cui potrebbe trovarsi il Santo Graal, e tutte le ultime pubblicazioni contemplano questa ipotesi». Su cosa sia basata questa idea lo spiega proprio Bellelli, già collaboratore di Italia 1 per la trasmissione «Mistero» e archeo-speleologo del gruppo XPlora. «IN QUEI DUE PUNTI del centro storico si trovavano nel XIV secolo le chiese degli eretici Catari - ricorda Bellelli - che si stabilirono numerosi a Desenzano (circa 500 “perfecti”) e Sirmione (con tanto di “vescovo”) per sfuggire alle persecuzioni subite in Francia. Si diceva che i Catari fossero in possesso di una reliquia potentissima, talmente importante che il potere e la Chiesa non potevano lasciarla in mano a degli eretici, tanto da giustificare la più feroce persecuzione». CHE TIPO DI RELIQUIA, o di inestimabile «tesoro» religioso? «Forse una reliquia, forse un Vangelo apocrifo, o forse - tra le possibili risposte - proprio il Santo Graal, o qualcosa che gli assomigliasse: per l’immaginario di quei tempi è un’ipotesi plausibile». Impossibile chiederlo ai diretti interessati. Raggiunti anche qui da una sanguinosa repressione, i Catari del basso Garda furono sterminati: gli ultimi 166 furono messi la rogo nell’Arena di Verona l’11 novembre del 1276. Ma dai loro misteri ormai inestricabili, per un effetto «valanga», nasce il mito di Desenzano nascondiglio segreto della coppa sacra. Non è più infrequente imbattersi in questa teoria su internet, ma anche su giornali e libri stampati, secondo un «tam tam» non diverso da quello che, nei giorni scorsi, ha portato sul Garda la Bbc in cerca di un’altra leggenda gardesana: quella del mostro Bennie, ormai diventato, nel suo immateriale alone di fantasia, una potenziale attrazione turistica. •

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