Janus, il «globetrotter» su due ruote

di A.GAT.
Janus River davanti al municipio
Janus River davanti al municipio
Janus River davanti al municipio
Janus River davanti al municipio

In piazza lo aspettavano alle 11, è arrivato un attimo in ritardo: «Colpa di un’indicazione poco chiara», racconta con un sorriso. Niente Gps o mappe virtuali, ma solo cartelli stradali: prosegue senza sosta l’avventura dell’ormai più che 80enne Janus River, classe 1936 e originario della Siberia, da quasi 20 anni (dal dicembre del ’99) con le gambe in spalla, anzi in sella, per il suo giro del mondo in bicicletta che dovrebbe concludersi, così dice, nel 2028 a Pechino, quando di anni ne avrà già compiuti 92. Ieri mattina è partito da Rezzato, ha pedalato fino a Moniga: è stato accolto in municipio dal sindaco Lorella Lavo e dal consigliere Davide Marchetti, che l’hanno poi accompagnato alle scuole elementari dove ha incontrato i ragazzi e ha raccontato loro del suo mirabolante viaggio su due ruote. Janus non si ferma mai: era già stato sul lago di Garda, lo sarà anche oggi (dovrebbe passare da Desenzano), lo scorso anno è stato a Varese e Como, quest’anno anche a Pisa e Olbia. Fino a oggi l’instancabile ciclista ha attraversato 152 Paesi, percorrendo più di 300mila chilometri: la distanza tra la Terra e la Luna. Un vero personaggio: viaggia con pochi euro in tasca, il 31 dicembre del 1999 ha deciso di mollare tutto e partire in bicicletta (faceva il manager, in ambito sportivo e di spettacolo) e dopo 20 anni in Italia (dove si è trasferito dal ’78). Grandi polmoni, e grande cuore: ha deciso di donare tutti i suoi risparmi ai bambini orfani siberiani. Adesso pedala: tra le cose da fare non solo raggiungere Pechino, ma anche festeggiare i 100 anni, ovviamente in bicicletta. •

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