La «Brexit» del turismo
tiene in ansia il comparto

Il presidente Mariastella Gelmini
Il presidente Mariastella Gelmini
Il presidente Mariastella Gelmini
Il presidente Mariastella Gelmini

Anche per il comparto gardesano, e in particolare la sua economia prevalentemente turistica, desta preoccupazione la notizia dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. La domanda inglese è aumentata nel corso dell’ultimo decennio e rappresenta una fetta importante del «mercato estero» del turismo sul Garda: sono diventati il terzo «cliente» dopo tedeschi e olandesi.

UN TIPO DI TURISMO organizzato, quello britannico, non «fai da te», con una buona capacità di spesa e molto qualificata, che varia per tutte le tipologie alberghiere. Proprio per questo motivo i vertici di Comunità del Garda e Garda Unico non intendono farsi cogliere impreparati da questo evento di portata non solo europea ma mondiale.

«È necessario aprire un confronto e valutare collegialmente le ripercussioni dell’esito referendario per farsi trovare pronti ad ogni evenienza», afferma Franco Cerini, presidente di Garda Unico e del consorzio turistico Lago di Garda Lombardia. «Non sono ancora chiari i riflessi concreti della Brexit, ma già da questa stagione turistica è necessario intraprendere eventuali contromisure in vista della prossima stagione 2017».

SULLA STESSALINEA d’onda anche Mariastella Gelmini, presidente della Comunità del Garda, che pone l’accento sugli aspetti psicologici dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione: «Nessun allarme, solo la necessità di affrontare la situazione fin dall’inizio, soprattutto in modo condiviso e unitario. L’intero comparto gardesano, sia pubblico che privato, saprà affrontare e, se necessario, intervenire sulle eventuali ripercussioni dell’evento». L.SCA.

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