La «Gardesana»
dribbla Gargnano
con un solo tunnel

di Luciano Scarpetta
La «Gardesana» dribbla Gargnano con un solo tunnel
La «Gardesana» dribbla Gargnano con un solo tunnel
La «Gardesana» dribbla Gargnano con un solo tunnel
La «Gardesana» dribbla Gargnano con un solo tunnel

Con l’avvio del procedimento per l’approvazione del progetto di fattibilità tecnico ed economico, imbocca la corsia di sorpasso il progetto predisposto da Anas per la realizzazione sulla Gardesana, della nuova galleria tra Gargnano e Tignale. «La cronologia degli interventi - spiega Davide Pace, presidente della Comunità montana alto Garda bresciano, ente capofila per la gestione dei fondi (1,8 milioni di euro ex Odi) necessari alla progettazione dell’opera - prevede fino ai primi mesi del 2018 la conferenza dei servizi, poi il progetto preliminare, l’esecutivo e l’appalto delle opere: presunto inizio lavori entro il 2019 e termine nel 2021».

DURANTE lo studio di fattibilità del nuovo tunnel che sostituirà le prime tre gallerie sulla Gardesana a nord dell’abitato di Gargnano, al tavolo di concertazione tra Regione Lombardia, i sindaci dei Comuni di Gargnano e Tignale Giovanni Albini e Franco Negri con gli ingegneri Anas Dino Vurro e Federico Murrone, erano state prese in esame ben quattro soluzioni progettuali.

Più una quinta subito scartata che prevedeva un intervento al tratto attuale di Gardesana dall’imbocco con la prima galleria a nord di Gargnano, la D’Acli (930 metri), che avrebbe interessato poi anche la seconda, Eutemia (60 metri) e la terza Dei Ciclopi (655 metri), fino al bivio con la Provinciale che conduce all’altopiano di Tignale. «Il costo dell’intervento - dichiara Davide Pace - sarebbe stato sui 45/47 milioni di euro, meno dei 70 già stanziati, ma avrebbe comportato la chiusura della Gardesana durante l’esecuzione delle opere».

Alla fine ha prevalso la prima soluzione proposta, quella con l’ingresso del tunnel accanto all’attuale prima galleria, la D’Acli, e uscita in rotatoria al bivio per Tignale. 1.800 metri di tunnel a doppio senso di marcia. «È l’opzione che come caratteristiche e costi corrisponde alle nostre esigenze - conferma l’assessore al turismo di Tignale Luigi Bertoldi - e consente di garantire la viabilità sulla 45 bis durante l’esecuzione dei lavori».

AL TERMINE le tre gallerie bypassate rimarranno come strada alternativa di sicurezza, ma in futuro non è escluso il riutilizzo come tratto ciclabile. In queste settimane si sta inoltre discutendo tra i due Comuni interessati dall’opera viaria, dello smaltimento dei circa 350mila metri cubi di materiale inerte del tunnel: «Con i colleghi di Gargnano - spiega Bertoldi - stiamo vagliando alcune soluzioni (una di queste è il conferimento sul litorale a nord della spiaggia del Pra de la Fam di Tignale) per cercare di smaltire in loco la terra, risparmiando i costi di trasporto nelle discariche a Rezzato». Per l’alto Garda si tratta di un’opera vitale attesa da decenni. Nel tratto tra Salò e Riva del Garda la 45 bis è l’unico asse di collegamento con la provincia di Trento che costeggia in un percorso obbligato e senza alternative la sponda occidentale del lago. L’aumento costante del traffico ha portato ad una situazione al limite ormai del collasso.

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