La Tav a «due velocità» e i tormenti di Toninelli

Alta velocità...a due velocità: una si ferma e l’altra accelera. L’altro ieri il Governo annunciava lo stop alla Tav fra Torino e Lione («rivedremo tutto il progetto», dice l’accordo fra Lega e 5 Stelle), ieri sollecitava invece una rapida apertura dei cantieri per l’altra Tav, la «nostra», la Brescia-Verona, per voce del sottosegretario alle infrastrutture, il leghista Edoardo Rixi. Ma Rixi è il numero due del ministero di Danilo Toninelli, che sulla Brescia-Verona invece aspetta l’analisi costi benefici e starebbe preparando un sopralluogo sul Garda per valutare «a vista» l’impatto di un’opera che i 5 Stelle non hanno mai voluto. E allora cosa pensa il governo, veramente, della Tav? Che senso ha farne un pezzo e bloccarne un altro? Perchè a Brescia sì e a Torino no? Perchè il viceministro spinge di qua e il ministro tira di là? È un nuovo tipo di trazione ferroviaria: si chiama alta velocità...a due velocità.

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