La vogata alla veneta rispolvera il mito della Serenissima

di L.SCA.
Domenica il Palio della voga
Domenica il Palio della voga
Domenica il Palio della voga
Domenica il Palio della voga

Non ci sono animali da cavalcare o in alternativa botti da spingere. A Gargnano la sana e antica rivalità tra le contrade dei tre borghi rivieraschi, il capoluogo appunto, Villa e Bogliaco, si consuma in acqua a colpi di vogate con il «Palio delle Contrade». L’appuntamento è domenica pomeriggio nello specchio d’acqua antistante il lungolago Zanardelli. La manifestazione organizzata dalla S.S. Villanella in collaborazione con la Proloco è intitolata alla memoria di Massimo Bommartini, gestore con la famiglia del bar al porto di Villa, lo storico approdo delle bisse del paese. Gare dalle 16, finali alle 20. In piazza verrà allestita l’area di intrattenimento con musica e prelibatezze a filiera corta di pesce di lago, polenta cunsa, fiumi di birra e salamine. Le regole d’ingaggio? Ovviamente gare di voga alla veneta, cioè in piedi su gondolini, tenendo fede ad una saga che affonda le sue radici all’epoca della Serenissima Repubblica Veneta e che vede la sua espressione più spettacolare rinnovarsi ogni anno, d’estate, nel campionato per la Bandiera del Lago tra gli equipaggi dei borghi rivieraschi bresciani, sebini e veronesi. Al palio di Gargnano sono state ammesse le contrade di San Giacomo, Castello, Crocifisso, San Rocco, Case nuove, Gobbi, Ponte, Porto e San Tommaso, Fornaci, Sant’Orsola e Rebènga. Tre i giri da compiere tra le boe poste a 150 metri di distanza una dall’altra: i primi tre equipaggi approderanno in semifinale con il miglior tempo degli esclusi. In palio come trofeo perpetuo la riproduzione di una bissa da pesca gardesana realizzata dall’indimenticato maestro d’ascia Domenico Capelli oltre ad un modellino (sempre in legno) di un’altra bissa da pesca offerto da Agostino Campetti. •

Suggerimenti