Lavoro, il turismo trascina la ripresa

di Alessandro Gatta
Piazza Malvezzi:  su 224 esercizi pubblici aperti tra bar e ristoranti un centinaio si trovano in centro
Piazza Malvezzi: su 224 esercizi pubblici aperti tra bar e ristoranti un centinaio si trovano in centro
Piazza Malvezzi:  su 224 esercizi pubblici aperti tra bar e ristoranti un centinaio si trovano in centro
Piazza Malvezzi: su 224 esercizi pubblici aperti tra bar e ristoranti un centinaio si trovano in centro

Le statistiche del dopo Ferragosto raccontano di una città in salute dal punto di vista occupazionale: a Desenzano – la più popolosa del lago di Garda, la seconda della provincia di Brescia – dal 2015 a oggi si contano oltre 600 posti di lavoro in più, con 382 nuove assunzioni solo tra il 2016 e lo scorso anno (in crescita del 4,5%). A conti fatti, una città nella città: ogni giorno sono ben 9.191 le persone che lavorano entro i confini desenzanesi. Sono questi i dati più aggiornati contenuti nel Dup, il Documento unico di programmazione pubblicato solo pochi giorni fa. Il quadro generale (i dati sono elaborati dal Comune sulla base delle statistiche di Infocamere, aggiornate al 31 dicembre 2017): quasi 9.200 occupati, dai teenager agli over 60, 2.966 sedi di lavoro e 2.768 aziende locali (ma di queste 1.562 sono ditte individuali, il popolo delle partite Iva), un volume d’affari complessivo vicino al miliardo e mezzo di euro. IL CONFRONTO con gli anni precedenti: dicevamo +382 occupati sul 2016, addirittura +601 sul 2015. Ma non è dato sapere quanti di questi siano recuperi dal «nero», o assunzioni legate alle nuove norme del Job Act o alla più recente abolizione dei voucher. Località turistica per antonomasia, a Desenzano è proprio il turismo che tira (e i suoi derivati): il settore con più addetti è quello del commercio, all’ingrosso e al dettaglio (ma per Infocamere si contano anche le officine di auto e moto) con 2.241 occupati, +132 sul 2016. Le attività commerciali in sede fissa sono 647, tre in più del 2016, per quasi 90mila metri quadri di superficie: gli esercizi cosiddetti di vicinato (con superficie inferiore ai 250 metri) sono 608, le medie strutture di vendita (in buona parte supermercati) sono 37, due le grandi strutture con superficie superiore a 2.500 metri quadrati: l’Esselunga e il centro commerciale Le Vele. Nella graduatoria occupazionale sono solo al terzo posto, dietro alle attività manifatturiere (fabbriche e dintorni), ma il sorpasso è ormai imminente: sono 1.773 gli occupati delle attività di servizi, alloggio e ristorazione, +227 sul 2015, con 41 alberghi, 37 b&b, 11 agriturismi, 2 grandi campeggi (che da soli valgono quasi 2.500 posti letto) e addirittura 224 pubblici esercizi, bar e ristoranti, di cui circa un centinaio in centro. Il manifatturiero tiene, ma è in calo costante: oltre 200 le sedi di lavoro e 1.819 gli addetti, ma erano 1.851 nel 2016 e 1.869 nel 2015. In altri settori ci sono poi una miriade di piccole aziende, dove il rapporto tra titolari e occupati spesso si avvicina all’uno a uno: nell’agricoltura e nella pesca (298 occupati e 218 aziende), nell’edilizia (677 addetti e 333 aziende), attività immobiliari (231 aziende e 273 occupati) e attività finanziarie e assicurative (102 sedi, 169 addetti). Certo non è tutto oro quello che luccica: sono decine le vertenze aperte ogni anno (seguite dai sindacati) tra le proprietà delle aziende e i lavoratori. Interessanti anche i dati sui redditi dei desenzanesi: la media generale è di 25.164 euro l’anno, superiore rispetto alla media provinciale (+16,3%), regionale (+2,6%) e nazionale (+21,6%). La classe di reddito più consistente è quella compresa tra i 20 e i 40mila euro l’anno, per oltre 171 milioni: sono invece solo 98 i contribuenti che dichiarano più di 200mila euro, quasi 38 milioni l’anno per una media di 387mila euro a testa. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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