Le limonaie non si toccano
Varata la legge nazionale
che tutelerà gli agrumeti

Le limonaie dell’alto Garda: saranno tutelate da una legge nazionale
Le limonaie dell’alto Garda: saranno tutelate da una legge nazionale
Le limonaie dell’alto Garda: saranno tutelate da una legge nazionale
Le limonaie dell’alto Garda: saranno tutelate da una legge nazionale

Compie decisivi passi in avanti la proposta legislativa a tutela degli agrumeti, lanciata nell’ormai lontano 2009 dall’allora presidente della commissione agricoltura e deputato di Forza Italia, Paolo Russo. Un cammino lento, che riguarda da vicino l’alto Garda con le sue limonaie storiche, che ora si avvicina al momento tanto atteso del voto in Parlamento.

LA COMMISSIONE agricoltura del Senato ha approvato il disegno di legge per la salvaguardia degli agrumeti caratteristici, che per come è stato concepito metterebbe al sicuro da futuri stravolgimenti anche il patrimonio delle limonaie gardesane. Adesso, dopo l’approvazione unanime della Commissione, il provvedimento passa all’aula per poi tornare alla Camera, dove si cercherà di approvarlo in maniera definitiva prima della fine della legislatura. Spetterà poi al Governo, d’intesa con le Regioni, individuare le aree di intervento che includeranno tra le zone da tutelare, anche il Garda.

Salvo inciampi, finalmente arriva il giusto riconoscimento legislativo a questo patrimonio, più storico e ambientale che semplicemente agricolo. Saranno quindi preservate da una legge le limonaie, manufatti architettonici unici al mondo che fino dal XV secolo modificarono a finalità produttive il paesaggio della sponda bresciana del lago da Salò fino a Limone.

Il provvedimento riconosce il legame degli agrumi, in questo caso i limoni del Garda, con il territorio d’origine, il fatto d’esserne un elemento di caratterizzazione e quindi anche di tutela e giusta valorizzazione.

IN CONCRETO, in questa cornice viene prevista la possibilità di finanziare interventi che vadano in questa direzione e che garantiscano, attraverso tecniche e materiali adeguati, il mantenimento delle caratteristiche tipiche del metodo di coltivazione, dando priorità alle tecniche di allevamento tradizionale, all’agricoltura integrata, a quella biologica.

I contributi economici, nell’ordine di 3 milioni di euro per l’anno in corso, individuano come beneficiari prioritari i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli locali, con un occhio di riguardo al ripristino degli agrumeti caratteristici abbandonati.

Segnali in questo senso giungono non solo da Limone con la sua ormai famosissima limonaia del Castèl o a Tignale con quella del Prà de la Fam, ma proprio da Gargnano, capitale economica nel XIX secolo con i suoi 50 ettari destinati all’agrumicoltura, le sue 35mila piante produttive e una media annuale di 15/20 milioni di limoni raccolti per l’esportazione. Qui negli ultimi anni il mondo dorato delle limonaie sta rifiorendo grazie ad alcuni privati locali, anche stranieri, che stanno riportando in efficienza i loro vecchi agrumeti. Produzioni «eroiche» che per secoli hanno sfidato le asperità del territorio per garantire rendita economica alle genti dell’alto Garda. L.SCA.

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