Livelli troppo bassi
specie ittiche a rischio

Compromesso il funzionamento delle «nursery» per le trote
Compromesso il funzionamento delle «nursery» per le trote
Compromesso il funzionamento delle «nursery» per le trote
Compromesso il funzionamento delle «nursery» per le trote

L’artificializzazione del bacino lacustre con la regolazione artificiale dei periodi di piena e di magra, la costruzione di banchine, darsene, scogliere, passeggiate lungo il lago, la creazione di spiagge e zone per la balneazione, ha provocato nel tempo un notevole danno alle specie ittiche litorali che hanno rapporti con l’apparato costiero. Nello specifico di questo prolungato periodo di siccità, i livelli del lago bassi si ripercuotono inevitabilmente su alcune specie. «Ci sono pesci come il coregone (lavarello ndr) - spiega Pierlucio Ceresa della Comunità del Garda - che utilizzano la battigia per deporre le uova: in condizioni come quelle attuali, le uova non si schiudono rendendo inutile il fenomeno della riproduzione mentre nel basso lago ad esempio i pesci non trovano più rifugio nei canneti in secca».

PREOCCUPANTE, usando un eufemismo, la situazione alla foce del Sarca e del Toscolano, i due maggiori tributari del lago di Garda che ancora ospitano la rimonta riproduttiva della trota lacustre. Quasi una beffa soprattutto per il torrente della sponda alto gardesana del lago, visto che proprio un paio di settimane fa sono stati completati a tempo di record i lavori per la «nursery» delle trote con la realizzazione alla foce del corridoio di risalita, creando delle scale di rimonta ed eliminando dalla zona del ponte romano alcuni manufatti che impedivano il passaggio. Siccità e caldo (la temperatura particolarmente mite dell’acqua contribuisce a non alimentare l’istinto dei pesci alla riproduzione) rischiano di compromettere la stagione riproduttiva. La riduzione delle piante acquatiche ha inoltre ridotto le aree di frega del luccio.L.SC.

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