Lo storione «alieno»
porta brutte notizie

di Luciano Scarpetta
Lo storione catturato a Limone: quasi un metro per circa 10 chili
Lo storione catturato a Limone: quasi un metro per circa 10 chili
Lo storione catturato a Limone: quasi un metro per circa 10 chili
Lo storione catturato a Limone: quasi un metro per circa 10 chili

Pesca miracolosa, ma anche un po’ preoccupante: nelle reti di Bernardo Martinelli, l’ultimo pescatore professionista di Limone, è finito uno storione delle dimensioni di un metro per il ragguardevole peso di 10 chili.

Dovrebbe trattarsi della varietà «beluga»: un pesce sicuramente non autoctono, che nei fiumi dell’Europa centro-orientale arriva a misurare 6 o 7 metri di lunghezza, ma che nel Garda non ci dovrebbe stare. Ma anche se fosse un italianissimo e rarissimo storione del Naccari, è ben difficile che nel lago di Garda quel pesce ci sia nato.

Ennesima testimonianza che il lago sta diventando uno zoo di pesci «alieni» mentre le specie autoctone stanno scomparendo.

«BRUTTA NOTIZIA questa - commenta il presidente della locale associazione pescatori sportivi dilettanti Bernardo Tosi -. Da decenni ci battiamo con le altre associazioni per salvaguardare specie autoctone come la trota o il carpione, ma i nostri sforzi rischiano di essere vanificati».

Ma come arrivano gli alieni nel lago? «Per la pesca sportiva con le esche vive - spiega Tosi - sono utilizzati frequentemente esemplari di specie non gardesane e questi sono i risultati. Purtroppo c’è chi non capisce quali danni si possono arrecare al nostro lago. Noi dell’associazione (una sessantina di aderenti) utilizziamo esche artificiali cercando di preservare gli habitat naturali delle freghe».

È di questi giorni ad esempio, il deposito di frasche di arbusti sui fondali di Limone, per consentire la posa delle uova ai persici: «In passato avevamo chiesto alla Consulta di Brescia di eliminare la pesca col vivo: l’auspicio è che catture come queste possano portare a un ripensamento delle norme».

E I «VERI» pesci del Garda? L’anguilla è vietata per cinque anni causa contaminazione da Pcb, e con la fine delle semine è destinata a sparire in pochi anni; l’alborella, dopo il crollo del 95% del pescato a metà anni 90, e tutt’ora sotto moratoria; per il carpione, a rischio estinzione, è in vigore da fine 2015 un divieto quinquennale: il luccio è definito «in sofferenza»; le trote sono un raro spettacolo. In compenso lo storione si concede oggi ai fotografi.

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