Magasa e Valvestino esultano:
l’addio a Brescia è più vicino

di Luciano Scarpetta
La rievocazione dell’orgoglio asburgico promossa a Moerna
La rievocazione dell’orgoglio asburgico promossa a Moerna
La rievocazione dell’orgoglio asburgico promossa a Moerna
La rievocazione dell’orgoglio asburgico promossa a Moerna

Uscire dall’isolamento per rilanciare lo sviluppo. Più si avvicina l’ora dell’annessione al Trentino e più si rafforza la convinzione di aver scelto la strada giusta fra i 400 abitanti dei Comuni di Magasa e Valvestino. Emblematica la partecipazione in massa al tradizionale appuntamento dell’orgoglio asburgico «Valvestino nell’Impero» celebrato nei giorni scorsi a Moerna nel giorno del compleanno di Franz Joseph. La comunità ha accolto con scroscianti applausi la visita del vicepresidente del consiglio regionale Trentino, Lorenzo Ossanna. A margine della manifestazione storica infatti, il leader del partito autonomista Trentino Tirolese ha incontrato il sindaco di Valvestino Davide Pace, il suo vice Antonio Bonomi, e il vice primo cittadino di Magasa, Tommaso Mazza facendo il punto sui legami storici e le prospettive future dei due Comuni. Dopo il referendum del 2008, il via libera di Regione Lombardia e l’accoglimento della proposta trentina, lo sguardo è rivolto a Roma: il disegno di legge per l’annessione al Trentino è fermo alla Commissione del Senato. Il Comitato l’ha incardinato all’ordine del giorno: l’auspicio è che si possa iniziare la discussione alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva prima del termine della legislatura.

Magasa e Valvestino hanno condiviso con il Trentino e la Val Giudicarie secoli di storia e solo con l’avvento della dittatura fascista si videro aggregati d’imperio alla provincia di Brescia. «Un’annessione frutto di un atto di forza dell’allora ministro dell’Interno Benito Mussolini - ricorda il sindaco di Magasa Federico Venturini - per permettere ai Feltrinelli di Gargnano, produttori di legname, di rifornirsi nei faggeti delle nostre montagne: era l’epoca dell’inizio della famosa autarchia, e c’era bisogno di carbone. Non fu certo un caso se poi qualche anno dopo il Duce trovò alloggio nella loro villa in riva al lago a Gargnano».

Da allora iniziò un lento spopolamento, dovuto anche all’isolamento geografico della zona: i due comuni più vicini, Idro e Gargnano, distano oltre mezz’ora di tortuose strade. Con Ossanna si è fatto il punto della situazione sul progetto viario di collegamento tra la Valvestino e il Comune trentino di Bondone nelle Giudicarie: oltre a riannodare i legami storici c’è la necessità di incentivare il ritorno dei residenti che negli ultimi decenni hanno deciso di trasferirsi per essere più vicini ai luoghi di lavoro. Nei prossimi mesi è previsto l’appalto dei lavori.

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