«Magia nera a scuola», è caccia alla strega

di Alessandro Gatta
La lezione «incriminata»
La lezione «incriminata»
La lezione «incriminata»
La lezione «incriminata»

Un salto indietro nel tempo di qualche secolo: la scrittrice bresciana Ramona Parenzan è accusata di stregoneria per aver raccontato le avventure della «strega Romilda» ai bambini della prima elementare di Mocasina. Su segnalazione di una mamma, la questione è diventata un caso nazionale dalle pagine di una rivista di area cattolica, che racconta di una «lezione di stregoneria», che avrebbe «turbato» i bambini: costretti a «bere pozioni magiche», gli sarebbero stati «dipinti dei simboli sulle braccia» mentre venivano «invocati gli spiriti e regalati amuleti». Insomma, magia nera in un’aula scolastica. SOLO UN EQUIVOCO, un’esagerazione, chiariscono Istituto e Comune: nessuna strega in aula, ma un’educatrice e un progetto interculturale promosso dalla biblioteca civica e finanziato dal Comune, deliberato dal consiglio d’istituto e presentato ai genitori. Una lezione che parlava sì di streghe e di magia, ma in un contesto ispirato alle fiabe, niente di cupo o di maligno. Ma la polemica, che nei commenti dei social media ha raggiunto toni pesanti, non è piaciuta alla scuola e al Comune: «Potremmo anche denunciare per diffamazione chi ha infangato il nome della scuola con accuse ridicole - spiega la dirigente scolastica Sabina Stefano -. Fra l’altro il progetto era stato presentato anche ai genitori». MA COME È ANDATA, veramente, la lezione di magia nera? «I simboli erano cuoricini e stelline, la pozione era tè verde in bustina che i ragazzi non hanno nemmeno bevuto, l’amuleto era una conchiglia. La signora Parenzan da anni lavora con le scuole: ha semplicemente raccontato in costume alcune fiabe di altre culture. Comunque incontrerò i genitori, e manderò una lettera: sono tranquilla, mi preoccupa solo che qualcuno creda ancora a certe cose». E il sindaco? «Capisco che una mamma possa preoccuparsi - commenta Simonetta Gabana, sindaco di Calvagese - ma sarebbe stato meglio parlarne con gli insegnanti, che avrebbero chiarito tutto. Il progetto era stato esaminato e approvato, i bambini non sono mai stati lasciati soli dagli insegnanti». Si vede che le streghe, nel 2018, fanno ancora paura. •

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