Nella Valle delle Cartiere si continua a lavorare

di L.SCA.
La Valle delle CartiereCantieri per la messa in sicurezza della valle
La Valle delle CartiereCantieri per la messa in sicurezza della valle
La Valle delle CartiereCantieri per la messa in sicurezza della valle
La Valle delle CartiereCantieri per la messa in sicurezza della valle

Sembrava una frana «ordinaria» gestibile in poche ore. Invece a venti giorni dallo smottamento i mezzi d’opera continuano a lavorare sulla strada principale di accesso in Valle delle Cartiere, la sterrata costruita nella seconda metà dell’800 che collega i luoghi storici della secolare industria cartaia con l’abitato di Toscolano Maderno. I detriti sono scivolati a valle subito dopo il ponte che conduce al museo: «al suolo è caduto l’equivalente di carrettata di terra», per usare il grezzo, ma efficace lessico di un residente. Ma quella carrettata di detriti era un campanello di allarme. I sopralluoghi e le ricognizioni dei tecnici sulla parete hanno appurato che rimaneva sul versante altro materiale instabile. Tradotto in risorse finanziarie, serviranno 73 mila euro - comprensivi di Iva e oneri per la sicurezza - per riaprire per l’ennesima volta negli ultimi anni dopo i disagi e la posa della rete metallica «a maglia romboidale», la strada che dal museo della Carta al Centro di Eccellenza di Maina Inferiore conduce all’interno della valle fino al Ponte di Luseti. Si, perché com’è noto, il tratto successivo della passerella di Covoli rimane ancora sotto sequestro da parte della magistratura per l’incidente avvenuto il 12 giugno scorso, quando un sasso staccatosi dalla montagna ferì mortalmente alla testa il vice Comandante della Polizia Locale Gino Zanardini. DOPO LE DISASTROSE alluvioni dell’autunno 2014 che comportarono il ripristino dell’agibilità del Museo della carta e dell’abitazione del custode e quello della viabilità di accesso in valle con la messa in sicurezza di alcuni versanti rocciosi, da allora tutta la zona è costantemente controllata e oggetto di interventi di messa in sicurezza per evitare il ripetersi di pericolosi cedimenti. Purtroppo la natura non solo in questi luoghi leggendari per l’industria cartaia ma un po’ in tutto il tratto occidentale della sponda bresciana da Toscolano Maderno a Riva del Garda collocato ai piedi d´instabili scarpate o friabili pareti rocciose, presenta inevitabilmente il conto dopo ogni ondata maltempo. Il volto oscuro di un territorio incontaminato che è allo stesso tempo una risorsa e un problema per il comprensorio dell’alto Garda. •

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