Per pagarlo rincari in vista sulle tariffe

di L.SCA.

Detto della progettazione per la parte «veneta» dei nuovi collettori, restano due parttite aperte: il depuratore bresciano, con Visano che non ci sta, e il reperimento dei fondi mancanti, da aggiungere ai 100 milioni offerti dal governo. LA RESTANTE QUOTA di fabbisogno finanziario, è riportato in calce nella Convenzione operativa siglata il 20 dicembre tra il Ministero, le Regioni, l’Ufficio d’Ambito di Brescia, il Consiglio di Bacino Veronese e Ats, troverà copertura nelle tariffe. Per fare stare in piedi l’operazione, la sponda veronese ha in previsione un aumento delle tariffe a carico dei cittadini del 30% in 14 anni (2,1% annuo), mentre sulla bresciana i rincari sarebbero stimati in un 50% in 9 anni, in pratica il 5,5% annuo. «È evidente – spiega Giovanni Peretti, presidente di Ats Garda Ambiente - che meno risorse riusciremo a reperire da Fondi Europei, Regioni e tassa di soggiorno, maggiore sarà la quota della tariffa in carico ai cittadini». L.SCA.

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