Profughi e liceali in «team» per l’ecologia

di Alessandro Gatta
Yaya e Ismael: dal lontano Gambia alle spiagge di Padenghe
Yaya e Ismael: dal lontano Gambia alle spiagge di Padenghe
Yaya e Ismael: dal lontano Gambia alle spiagge di Padenghe
Yaya e Ismael: dal lontano Gambia alle spiagge di Padenghe

La loro storia è già una storia da raccontare: sono fuggiti insieme dal Gambia, si sono incontrati dopo mesi di fatiche e sofferenza, migliaia di chilometri nel deserto, sullo stesso barcone (da 130 persone) che dalla Libia li ha portati in Italia, in cerca di fortuna. Adesso sono di nuovo insieme, fianco a fianco, impegnati il martedì e il mercoledì a pulire le spiagge e la passeggiata a lago di Padenghe. FA TUTTO PARTE di un progetto d’integrazione sviluppato dal Comune con la cooperativa La Sorgente, che ospita in tutto sei richiedenti asilo in uno stabile di proprietà parrocchiale, in pieno centro al paese. Due sono nigeriani e quattro gambiani: tra di loro, appunto, anche Yaya e Ismael, adesso in campo, anzi in spiaggia, con guanti e sacchetti per ripulire le rive del lago dai rifiuti. Gli altri profughi collaborano con parrocchia, oratorio e Caritas. Non da soli, ma affiancati (oltre che dal personale della cooperativa) anche dagli studenti del liceo Bagatta di Desenzano per un progetto di alternanza scuola-lavoro. Diversi studenti si sono già alternati in questo compito: dopo la scuola arrivano a Padenghe, insegnano ai ragazzi un pò di italiano, li aiutano a comprendere un mondo tanto diverso dal loro. «I ragazzi sono contenti di poter dare il loro contributo, sono giovani e volenterosi», racconta Massimiliano de La Sorgente, che parla in dialetto anche se è nato in Etiopia, perché è cresciuto a Gavardo. A Padenghe ci sono anche quattro ragazze nigeriane, richiedenti asilo: ospitate dalla coop Ekopra in un immobile privato, e danno una mano alle collaboratrici scolastiche di elementari e medie. «Invece di fare solo demagogia, abbiamo siglato due protocolli d’intesa per impiegare i profughi in attività utili per la comunità - spiega il sindaco Patrizia Avanzini-. Siamo contenti che si diano da fare: tenere il pulito il paese è sempre difficile, a causa di tutti quei cittadini, abitanti di Padenghe e non, che sono così maleducati da non capire che il bene pubblico è il bene di tutti». •

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