Rapina al buio per un
cellulare. Ferita la
cuoca dei carabinieri

di R.PR.
Indaga la Polizia di Stato, chiamata da un passante dopo l’agguato
Indaga la Polizia di Stato, chiamata da un passante dopo l’agguato
Indaga la Polizia di Stato, chiamata da un passante dopo l’agguato
Indaga la Polizia di Stato, chiamata da un passante dopo l’agguato

Poteva essere «solo» uno scippo, un reato comunque odioso ai danni di una donna inerme, ma tutto sommato incruento. E invece ha avuto modalità violente l’aggressione che un ladro senza scrupoli ha compiuto mercoledì sera a Desenzano, su una delle strade più centrali, ma in quel momento semideserta. Alla fine della brutta avventura, la vittima dell’aggressione, su cui indaga il Commissariato della Polizia di Stato, è stata medicata con due punti di sutura per una ferita lacero contusa al capo, oltre ad aver rimediato un grande spavento e ad averci rimesso il telefonino: proprio il cellulare deve avere attirato le attenzioni del malvivente, che ha visto l’occasione per arraffare senza troppi sforzi un oggetto di valore. VITTIMA dell’agguato una signora di 50 anni, desenzanese, che lavora come cuoca alla caserma di via Marconi, dve ha sede la compagnia dei Carabinieri, a non molta distanza dal luogo del misfatto. Martedì sera, come sempre, aveva preparato il pasto ai militari che, per la cena, avevano utilizzato la piccola mensa interna della caserma. Mangiano presto i carabinieri, per cui verso le 20 la cuoca ha terminato le sue mansioni e indossato il cappotto è uscita per tornare a casa. Si è incamminata quindi lungo via Marconi verso la rotonda all’incrocio con via Sant’Angela, che scende in piazza, e via Cavour, che sale alla stazione. Ed è proprio lì, dopo aver camminato per poche centinaia di metri verso casa, che è stata aggredita. DI GIORNO è una delle strade più trafficate di Desenzano, ma in un mercoledì sera d’inverno, all’ora in cui quasi tutti sono a tavola, il ladro ha potuto sfruttare un momento in cui non passava nessuno. Vista la donna si è avventato, le ha strappato la borsetta (che ha poi lasciato sul posto) e arraffato il cellulare, l’ha strattonata e l’ha fatta cadere, facendole sbattere la testa contro una ringhiera. Tutto in un lampo: un dolore alla testa, un passante che finalmente la vede, la soccorre e chiama la Polizia. Dunque un furto degenerato in rapina in seguito all’uso della violenza. Per il codice è «rapina impropria», che sarà anche impropria ma è stata vigliacca, ai danni di una donna sola che tornava a casa dal lavoro. Indagano le forze dell’ordine. •

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