Ricerche senza sosta dal pomeriggio di Natale

L’imbarcazione che ha appena recuperato il corpo
L’imbarcazione che ha appena recuperato il corpo
L’imbarcazione che ha appena recuperato il corpo
L’imbarcazione che ha appena recuperato il corpo

La notizia della scomparsa di Pietro Giordani, domiciliato da sette anni a Gargnano nel brolo di San Giacomo, trapela il giorno di Natale. Alle 17 il fratello Ludovico dalla propria bacheca Fb lancia l’allarme per la scomparsa di Pietro, da 72 ore svanito nel nulla. Dai riscontri delle telecamere posizionate a nord dell’abitato di Gargnano, l’uomo si è allontanato da casa con l’automobile, una Panda rossa 4x4. Le ricerche si sono concentrate da subito in tutto l’alto Garda, soprattutto nei territori dell’entroterra di Gargnano, zone che il giovane amava frequentare in occasione delle sue non sporadiche escursioni. Per tutta la settimana gli amici della famiglia con le squadre di soccorso hanno perlustrato a tappeto le fasce delle mulattiere ai margini delle boscaglie, cercando di controllare anfratti, canalini e zone d’ombra. Inutilmente. Nei giorni successivi, vani si sono rivelati anche i sopralluoghi dal cielo degli elicotteri dei Vigili del fuoco provenienti da Malpensa, dei Carabinieri e anche un velivolo privato noleggiato dai familiari. Nella seconda settimana il teatro delle ricerche si è spostato dall’entroterra al lago sul delta di Campione dove dalle immagini registrate la sera della scomparsa da una telecamera posizionata sul lungolago Olcese, sembrava fosse transitata un auto presumibilmente riconducibile ad una Panda rossa. Il ritrovamento nel pomeriggio di Capodanno sulla spiaggia del Prà de la Fam di Tignale, un paio di chilometri più a sud, avvalorava infatti l’ipotesi che la vettura potesse essere precipitata nel lago a Campione e che il frammento fosse stato trasportato dalla corrente nei giorni successivi. Poi, dopo la nuova ripresa delle ricerche di terra nella valle di Vione, il tragico epilogo. L.SCA.

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