Non va in ferie la campagna di sensibilizzazione per la salvaguardia del carpione, specie ittica endemica del Garda a rischio di estinzione. Anzi, proprio in considerazione della presenza di migliaia di turisti stranieri sulle rive del lago, i creativi di Gargnano e Toscolano Maderno hanno pensato bene di realizzare in questi giorni l’ormai celeberrima maglietta dello struzzo con la testa nascosta nell’acqua del Trentino anche in versione tedesca. Intuizione apprezzata considerato che è stata contattata la tipografia per stamparne altre dopo che il primo stock è andato letteralmente a ruba. «Del resto il Garda è da sempre considerato il lago dei tedeschi – spiegano i promotori, un gruppo di residenti sostenuti da ristoratori e pescatori - e per questo motivo ci è parso naturale renderli partecipi della nostra piccola crociata per vietare la cattura di questa specie in tutto lago». Come anticipato a luglio, dopo la cattura nelle acque trentine di un gigantesco esemplare di carpione di quasi cinque chili e lungo 69 centimetri, la maglietta venne inviata accompagnata da una lettera all’assessore alla Pesca della Provincia di Trento Michele Dallapiccola. L’invito ai vicini è esplicito: allinearsi a Brescia e Verona che hanno introdotto da tempo il divieto di pesca quinquennale. «LA NOSTRA PICCOLA provocazione non è caduta nel vuoto e dopo un paio di settimane l’assessore ci ha risposto assicurando che è sua intenzione perseguire gli obiettivi condivisi di salvaguardia della fauna ittica». Per tenere sempre alta l’attenzione, il gruppo ha inviato nei giorni scorsi anche a tutti i sindaci rivieraschi delle tre regioni la maglietta-appello che invita gli amministratori a non fare gli struzzi, accompagnata anche in questo caso da un’eloquente lettera-manifesto. «Biodiversità – recita la missiva - non significa solamente mantenere le diversità nelle forme di vita presenti sul territorio e salvare patrimoni unici come in questo caso, ma significa anche contrastare il calo della ricchezza collettiva che ne deriva». La crociata insomma prosegue: ora non resta che attendere nuovi sviluppi. • © RIPRODUZIONE RISERVATA