Sanatorie negate: il Tar «bacchetta» due volte il Comune

Il Comune di San Felice incassa due schiaffi dal Tribunale amministrativo di Brescia in merito ai ricorsi presentati da altrettanti privati. Nella prima vicenda, peraltro dai tempi biblici visto che risale a quasi dieci anni fa, Maria Paola Navoni, in proprio e come rappresentante legale della sas Portici Immobiliare, difesa dagli avvocati Francesco e Italo Ferrari, ha contestato la decisione del Comune di negarle una sanatoria. Nel fabbricato di via Dietro Castello, la società affitta 11 appartamentini delle vacanze tra il Primo aprile e il 30 ottobre, per una-due settimane. Nel 2006 l’edificio è stato regolarmente sistemato e ha ottenuto il certificato di abitabilità. Ma le successive modifiche interne (eliminazione di una scala di collegamento tra il primo e il secondo piano) hanno indotto il municipio a bocciare l’intera operazione, e a respingere la domanda in sanatoria in virtù dei vincoli di misure imposti dalle norme tecniche di attuazione. Navoni ha obiettato che tali disposizioni riguardavano le residenze, e non gli appartamenti per vacanze, che hanno destinazione ricettiva, utilizzate per brevissimi periodi. Il Tribunale ha affermato che, per il benessere dei cittadini e la qualità della vita, un Comune è legittimato a stabilire la superficie minima di un alloggio, ma gli interessi pubblici e privati vanno contemperati in termini ragionevoli e motivati, accogliendo il ricorso. La seconda sentenza ha invece accolto le richieste della srl Bimar, di Luigi Soloni, Rosaria Leali, Nadia Rodeghiero, Bruno Roversi, Lidia Tosi, Paolo Rosina, Zelmira Salodini, Sabrina Zadei e Cristian Cominelli, difesi dall'avvocato Piergiorgio Bottarelli. Il Comune aveva riscontrato nei loro 10 appartamenti costruiti in via Boschette una serie di difformità rispetto al progetto, ordinando il ripristino dello stato dei luoghi, e bocciando la domanda di sanatoria, che ora il Tar ha invece legittimato. Il Comune dovrà riaprire la procedura. • SE.ZA.

Suggerimenti