Scarichi a lago,
scatta il
«check-up»

di Alessandro Gatta
Gli scarichi della Maratona sono nella lista delle criticità ambientali da anni:  ora sarà fatta chiarezzaLo scarico del Rio PescalaAltro scarico in zona Maratona
Gli scarichi della Maratona sono nella lista delle criticità ambientali da anni: ora sarà fatta chiarezzaLo scarico del Rio PescalaAltro scarico in zona Maratona
Gli scarichi della Maratona sono nella lista delle criticità ambientali da anni:  ora sarà fatta chiarezzaLo scarico del Rio PescalaAltro scarico in zona Maratona
Gli scarichi della Maratona sono nella lista delle criticità ambientali da anni: ora sarà fatta chiarezzaLo scarico del Rio PescalaAltro scarico in zona Maratona

Un check up completo delle fognature e delle acque, come da delibera un monitoraggio «del carico inquinante associato a insediamenti abitativi», per conoscere nel dettaglio cosa scorre sotto il centro storico di Desenzano, e gli effetti sull’ambiente: verrà realizzato - su richiesta del Comune - dall’Università di Brescia, con la partecipazione attiva di Acque Bresciane (ex Garda Uno). LO STUDIO si concentrerà in particolare sul Rio Pescala, storico ruscello desenzanese che un tempo scorreva liberamente anche dove oggi c’è il parcheggio Vallone, e su quello che il sindaco Guido Malinverno ancora oggi non esita a definire «un punto critico», lo scarico della Maratona che appunto costituisce - come riportato nel report sugli scarichi a lago fornito pochi mesi fa dal Movimento 5 Stelle - la parte terminale del Rio Freddo, a sua volta parte terminale del Rio Pescala. Lo scarico della Maratona, tra l’altro, nelle ultime settimane sarebbe stato nuovamente visitato (era già successo) da Arpa e Carabinieri, «forse - spiega Malinverno - nell’ambito dell’esposto presentato proprio dai 5 Stelle». La ricerca vera e propria intanto è già cominciata: tecnici e universitari hanno già fatto i sopralluoghi e i primi prelievi, coordinati dalla dottoressa Roberta Pedrazzani del Dipartimento di Ingegneria meccanica e industriale (specializzata in chimica) e del professor Giorgio Bertanza del Dipartimento di Ingegneria civile e specializzato in ingegneria sanitaria e ambientale. E in attesa dei primi risultati, sarebbe già programmata per la prossima settimana una nuova serie di prelievi, con la diretta partecipazione di Acque Bresciane, che manderà i propri operai nei pozzetti realizzati ad hoc (Acque Bresciane ha già installato un misuratore di portata). Saranno passati al setaccio (e al microscopio) i rilevatori inquinanti più comuni e purtroppo più diffusi, da tempo utilizzati per misurare il peso dell’antropizzazione nelle acque: in primis la presenza di Escherichia coli, i famigerati batteri fecali (per non dire di fogna) che lo scorso anno ad esempio costrinsero per qualche giorno il Comune di Manerba a vietare la balneazione a largo di alcune spiagge, e il fosforo, le cui sorgenti principali - come spiega Arpa - sono individuate «nei comparti civili e industriali». L’INTERO PIANO di monitoraggio costerà circa 12mila euro più Iva: il contratto è già stato sottoscritto e firmato tra Comune e Università. «Abbiamo il diritto di sapere cosa c’è - dice il sindaco Malinverno - e di capire davvero cosa esce dallo scarico della Maratona, da sempre un punto critico, e quali sono i problemi legati al Rio Pescala. La ricerca porterà una serie di valutazioni tra cui l’entità dell’inquinamento, la quantità in determinati momenti, l’eccezionalità e la ripetitività, le sostanze rilevate». Perché c’è un sogno nel cassetto, ma non troppo: «È impossibile dare delle tempistiche, ma lo vogliamo fare - continua Malinverno - il progetto di messa in sicurezza del Rio Pescala, che prevede di invertirne la portata, non più verso il lago ma verso il Rio Venga. Il progetto è pronto da anni, servono 2 milioni di euro: valuteremo se ci sono bandi europei o fondi regionali, ma anche Acque Bresciane dovrà mettere la sua parte». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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