Sciolto il Consiglio,
il Comune
al capolinea

di Alessandro Gatta
Il municipio di Soiano: l’ente resterà commissariato fino alle elezioni
Il municipio di Soiano: l’ente resterà commissariato fino alle elezioni
Il municipio di Soiano: l’ente resterà commissariato fino alle elezioni
Il municipio di Soiano: l’ente resterà commissariato fino alle elezioni

Soiano non ha più un Consiglio comunale: il cammino del commissariamento ha compiuto ieri il suo passo definitivo, e del resto ormai inevitabile, con l’atto ufficiale di scioglimento dell’assemblea elettiva che era stata scelta dai cittadini con le elezioni di un anno fa.

Il Comune adesso è in mano a un commissario prefettizio, con poteri che si possono definire di «ordinaria amministrazione»: una situazione che paralizza di fatto investimenti e progetti finchè Soiano non avrà nuovamente un Consiglio e un sindaco.

Si andrà al voto probabilmente in primavera insieme a Toscolano Maderno, l’unico altro Comune del Garda bresciano interessato dalla prossima tornata elettorale. Ma con una differenza: se a Toscolano l’amministrazione di Delia Castellini arriverà nel 2018 alla scadenza naturale del suo mandato, a Soiano la Giunta Previ è finita in modo traumatico, dopo un solo anno.

IL COMMISSARIO prefettizio Salvatore Pasquariello si è insediato ormai da più di un mese, assumendo i poteri di legge. Ma è solo in questi giorni che è stato ufficialmente decretato lo scioglimento del Consiglio comunale.

Nessuna sorpresa, tutto come da programma, ma di certo un altro simbolico scossone in avvicinamento alle prossime (e anticipate) elezioni, la cui data ovviamente non è ancora stata definita. Tutto è da decidere: l’ipotesi più plausibile è che il voto soianese sia affiancato a quello amministrativo di altri Comuni, ma non va dimenticato il peso delle elezioni regionali e delle politiche.

INTANTO a Soiano è già tempo di grandi manovre: il primo a rompere le righe è l’ex sindaco Paolo Festa (per due volte: dal 2006 al 2011 e poi fino al 2016), che senza remore si dice pronto a ricandidarsi e lancia il guanto di sfida a chiunque saranno gli altri.

Nel 2016 Festa si candidò per la terza volta, ma perse contro Giuseppe Previ, il sindaco uscente, in carica per meno 15 mesi e caduto per il voto contrario di tre consiglieri della sua maggioranza e in particolare per il «no» al bilancio.

Un anno fa Festa era il candidato della lista civica (ma di centrodestra) «Soiano a 360 gradi», che tornerà in campo. «Riproporremo lo stesso gruppo di lavoro e io sono pronto a ricandidarmi - annuncia Festa -. Lo dico già adesso: chi è con me, mi segua. Soiano ha bisogno di gente seria, e noi ci mettiamo a disposizione forti di 10 anni di buona amministrazione».

Tanti i nodi da sciogliere, soprattutto quello con i partiti e in particolare con la Lega: perché il Carroccio, dopo un lungo matrimonio, nel 2016 decise di lasciare Festa e di appoggiare Previ. Non è stato possibile contattare i candidati di allora, oltre al sindaco uscente anche Giorgio Pastori, a capo dell’unica lista (civica) di centrosinistra: sono entrambi irraggiungibili, ma per diversi motivi.

Ed è presto per sapere cosa succederà. I bene informati sostengono che di un’eventuale ricandidatura di Previ non se ne parlerà prima di fine anno. Tempi più incerti invece per il presunto «bis» di Pastori, ma non va dimenticato che fu il primo nel 2016 (addirittura a gennaio) a ufficializzare la sua candidatura.

Ci sono poi i tre consiglieri ribelli, quelli che non votando l’assestamento di bilancio hanno fatto cadere il governo Previ: chissà se da quella spaccatura non possa nascere la quarta lista.

Fu un addio teso: «Mi sento frustrato per il mio paese - aveva detto Previ quando il commissariamento era ormai inevitabile -. Tutta la possibilità di produrre benessere per la mia comunità viene bloccata, senza che ci sia mai stato uno scontro su qualcosa di oggettivo».

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