DESENZANO. Dopo aver cercato invano finanziamenti in Italia, i giovani professionisti hanno bussato alla California

Silicon Valley fa ponti
d’oro alla «startup»
nata sul Garda

di Maria Lisa Piaterra
Marco Mosciarello, il secondo da sinistra, insieme ai soci dell’impresa avviata in California
Marco Mosciarello, il secondo da sinistra, insieme ai soci dell’impresa avviata in California
Marco Mosciarello, il secondo da sinistra, insieme ai soci dell’impresa avviata in California
Marco Mosciarello, il secondo da sinistra, insieme ai soci dell’impresa avviata in California

Maria Lisa Piaterra

C’è anche la mente e il cuore di un desenzanese nella start up tutta italiana che ha trovato un futuro in California. Marco Mosciarello, trent’anni il prossimo maggio, è infatti uno dei sei giovani del team che ha dato vita ad un progetto innovativo per produrre energia, e non solo, dai fanghi di depurazione delle acque reflue civili.

Insieme a lui altri cinque giovanissimi colleghi, Dario Presezzi, Stefano Pessina, Valentino Villa, Mattia Bonfanti e Matteo Longo, tutti lombardi.

L’IDEA ha origine circa cinque anni fa quando Marco insieme a Dario e Stefano, all’epoca studenti di biotecnologie industriali ed ingegneria energetica, riuscirono a mettere a punto un sistema per trattare i fanghi di depurazione attraverso l’utilizzo del calore prodotto dai loro stessi batteri, in modo da essiccarli e generare energia tramite pirolisi. Verificata l’attendibilità del loro progetto, dopo aver coinvolto gli altri tre colleghi esperti in programmazione industriale, gestione aziendale e comunicazione, il gruppo è partito alla ricerca di un investitore senza purtroppo trovarlo in Italia. L’idea è invece piaciuta negli Usa e precisamente alle aziende della Silicon Valley in California. I sei giovani, dopo essersi trasferiti a San Francisco, nel 2013 hanno dato vita ad una loro azienda, la BioForceTech, che grazie ad un accordo con il depuratore Silicon Valley Clean Water di Redwood City, gli ha permesso di perfezionare il sistema di essiccazione e la pirolisi per la produzione di energia.

Ma non è tutto. La particolarità della loro storia, che come spesso accade ha potuto realizzarsi solo oltre confine, non sta solo nel fatto di aver creato energia dai fanghi di depurazione delle acque reflue civili, ma di essere riusciti ad andare oltre, producendo una sorta di fertilizzante del tutto naturale per il terreno, battezzato «Nutrieno», un ammendante per le piante ricavato al termine del processo di pirolisi dei fanghi. Il prodotto, dopo essere stato testato e certificato è pronto per essere messo sul mercato. Il prossimo mese verrà inaugurato l’impianto che grazie a un contratto siglato dalla BioForceTech con il depuratore Silicon Valley Clean Water, sarà in grado di trattare 7.000 tonnellate all’anno di fanghi di depurazione producendo 700 tonnellate di «Nutrieno». Per Marco e i suoi audaci compagni, che non smettono di guardare al futuro e hanno in cantiere molti altri progetti che riguardano tra l’altro la produzione di energia pulita dagli scarti alimentari e dai rifiuti verdi, una grande soddisfazione che ripaga i tanti sacrifici di questi anni.

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