Sos coregoni: «Poco pesce perchè manca sorveglianza»

di L.SCA.
Coregoni: Sos dai pescatori
Coregoni: Sos dai pescatori
Coregoni: Sos dai pescatori
Coregoni: Sos dai pescatori

Con la riapertura della pesca al coregone, rilanciano l’allarme per la tutela del patrimonio ittico del lago le due associazioni bresciane di pescatori Asd Tirlindana del Basso Garda e Asdp di Limone. «La scarsa presenza e pescosità di questa specie - affermano insieme - pone la necessità di analizzare le cause del fenomeno, dovuto non solo alle oscillazioni periodiche della «pastura» di cui si nutrono, ma anche dall’eccessivo prelievo». SOTTO ACCUSA ci sono soggetti, anche professionisti, che arrivano dalla sponda veronese per pescare in acque bresciane, dove ci soo meno controlli. La richiesta è di far rispettare i regolamenti con la sorveglianza, «pressoché assente da anni sulla sponda bresciana» dopo il dirottamento sul Sebino dell’unico natante della Polizia provinciale. «Chiediamo la sorveglianza settimanale della sponda bresciana e dei porti, magari con il coinvolgimento di altri corpi come Guardia costiera e Guardia di finanza presenti sul lago», propongono gli associati. «NEL MESE di gennaio durante il periodo di riproduzione è necessaria la sorveglianza serale e notturna e il controllo frequente del numero e la profondità regolare della posa delle reti». Analoghe disposizioni sono richieste per il persico reale e per il luccio con il controllo delle reti e la larghezza regolare delle maglie. Tra le proposte, l’introduzione di quote pescabili con le reti e la tracciabilità del pescato. Sorveglianza che per inciso dovrebbe essere effettuata anche ai pescatori amatoriali.

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