Spari in centro,
scatta
l’arresto «bis»

Vicolo dell’Oratorio: i colpi furono esplosi la notte del 20 ottobre
Vicolo dell’Oratorio: i colpi furono esplosi la notte del 20 ottobre
Vicolo dell’Oratorio: i colpi furono esplosi la notte del 20 ottobre
Vicolo dell’Oratorio: i colpi furono esplosi la notte del 20 ottobre

Il cerchio si è chiuso: il protagonista della sparatoria del 20 ottobre scorso in un vicolo ai margini di piazza Duomo, a Desenzano, è stato raggiunto in carcere da una misura cautelare di custodia per i colpi sparati quella notte e che ferirono gravemente A.R., marocchino di 33 anni. Il suo aggressore, anche lui 33enne ma di nazionalità dominicana, L.A.L.A. le sue iniziali, è come se fosse stato arrestato due volte: era infatti già in carcere per spaccio di droga, adesso è accusato (e incarcerato) anche per i reati di lesioni personali gravi, aggravate dall’uso di un’arma, e per aver agito per futili motivi, oltre che per detenzione e porto d’arma comune da sparo. Venne individuato al termine di un’indagine lampo, coordinata dal Commissariato di Desenzano con la collaborazione della Squadra Mobile della Questura e della Polizia Scientifica di Brescia: il blitz a poche ore dalla sparatoria nella casa della fidanzata a Sirmione, arrestata anche lei (ma è ai domiciliari) per spaccio di droga. All’interno dell’abitazione vennero infatti recuperati più di 200 grammi di cocaina: erano stati nascosti dietro all’armadio a muro della camera da letto, in un sacchetto appeso a un gancio.

LE INDAGINI non si sono mai fermate, e in questi giorni è arrivata la conferma: a seguito dell’attività investigativa, fa sapere il Commissariato in una nota, è emerso «un grave quadro indiziario a suo carico, relativamente al ferimento della vittima con un’arma da sparo».

Sarebbe ormai esclusa la pista del regolamento di conti per motivi di droga, e accolta l’ipotesi dei futili motivi (come aveva già riferito la vittima). Non ci sono più dubbi nemmeno sull’accaduto: al termine di una lite il 33enne marocchino venne colpito a una gamba, mentre il suo aggressore si defilava. Il giovane è riuscito poi a trascinarsi fino all’unico locale aperto di vicolo Oratorio per chiedere aiuto. La mattina dopo il dominicano era già stato arrestato.A.GAT.

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