Sui sentieri più «selvaggi» arriva un occhio elettronico

di Luciano Scarpetta
I sensori contapersone incastonati nei corrimani di legno sui sentieri
I sensori contapersone incastonati nei corrimani di legno sui sentieri
I sensori contapersone incastonati nei corrimani di legno sui sentieri
I sensori contapersone incastonati nei corrimani di legno sui sentieri

Solitudine, isolamento, contatto con la natura. Ma fino a un certo punto: anche fra i sentieri nei boschi c’è qualcuno, anzi qualcosa, che a fin di bene ci osserva e ci «conta». Primi dati dunque, per il Parco dell’alto Garda bresciano, dagli «Eco-contatori» a sensore piroelettrico o a lastra acustica, installati dall’Ersaf, l’ente regionale foreste, per gestire al meglio la fruibilità del territorio sui principali percorsi escursionistici e sui sentieri tematici: consentono il rilievo dei passaggi pedonali e la raccolta dei dati quantitativi sui visitatori. Quattro occhi elettronici sono posizionati in punti strategici della foresta gardesana occidentale, a Bocca Cocca e in località Fornel in Valvestino, a cima Piemp a Tignale e in località Termen. Erano cinque ma la centralina al passo del monte Spino di Toscolano Maderno ha dato forfait per esaurimento batteria. LE APPARECCHIATURE, posizionate a terra su lastre pedonali o inserite in pali in legno, hanno conteggiato lo scorso anno in Valvestino ben 3.798 passaggi a Bocca Cocca su 236 giorni analizzati, con una media festiva di 18 transiti, e 528 a Fornel (su 220 giorni di rilievi). Numeri consistenti anche a Cima Piemp dove sono stati registrati 1.406 passaggi su 195 giorni e una media di 10 nel fine settimana. 348 quelli invece in località Termen su 236 giorni di analisi (3 i passaggi in media domenicali). «Le politiche future - spiega il responsabile Ersaf dello sviluppo territoriale, Alessandro Rapella - ci impongono di ragionare con questi dati: è vitale, per gestire il territorio nel migliore dei modi, come ad esempio l’utilizzo dei sentieri, comprendere la fruibilità dei luoghi. Sarebbero utili altri dati, come il numero degli stranieri o chi transita in sella a una mountain bike, ma sono in ogni caso preziose per la valutazione dei servizi ecosistemici che garantiscono il beneficio delle comunità». •

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