Sulla «Strada dell’Orso»
l’ennesimo oltraggio
a un gioiello ambientale

Ennesimo sfregio alla «Strada dell’Orso»: decine di bidoni nel bosco
Ennesimo sfregio alla «Strada dell’Orso»: decine di bidoni nel bosco
Ennesimo sfregio alla «Strada dell’Orso»: decine di bidoni nel bosco
Ennesimo sfregio alla «Strada dell’Orso»: decine di bidoni nel bosco

Un gesto di grande inciviltà ha macchiato l'ultimo lembo dell'antica «Selva Lugana», un luogo prezioso per storia e natura, ma più volte oltraggiato di recente.

NEI GIORNI SCORSI decine di taniche di vernice vuote sono state scaricate dai ignoti nella boscaglia della cosiddetta Strada dell'Orso, che da Desenzano porta a Pozzolengo passando per i territori di Sirmione e Peschiera.

IN QUEL PUNTO il territorio è una propaggine veronese. Subito il misfatto è stato segnalato all'ufficio ecologia del Comune di Peschiera, che si è attivato per la rimozione dei rifiuti speciali abbandonati in una delle aree verdi più suggestive dell'entroterra gardesano.

L'area tra l'altro è sotto l'attenzione delle associazioni ambientaliste, in particolare del Comitato per il Parco delle Colline moreniche, che ha avviato anche una petizione sul noto portale Change.org per la tutela del Gelseto del Pilandro, dove il mese scorso si era ripreso a tagliare le piante: i lavori nel terreno agricolo sono stati momentaneamente fermati da un'ordinanza dello stesso Comune di Peschiera.

UN ANNO FA aveva fatto scalpore un primo consistente taglio - pur permesso da leggi e norme, diverse tra Lombardia e Veneto - di numerose piante, alcune secolari, e di parte del raro gelseto, per fare spazio a un nuovo impianto vitato. L'impatto visivo su una strada luogo di pace e serenità aveva fatto strizzare a molti il naso, a dire poco. L'azione era stata stigmatizzata anche dal Consorio di tutela del Lugana Doc, che con un accordo con le aziende associate ha deciso che ogni albero estirpato per far spazio alle vigne dovrà essere reimpiantato a spese delle stesse aziende vinicole su un terreno proprio o pubblico, a beneficio di tutti, per mantenere i caratteri del paesaggio e dell’ambiente.

Mentre gli ambientalisti ne chiedono la tutela, la zona viene sfregiata da vandali che spandono rifiuti utilizzando la boscaglia come discarica: lo scarico di rifiuti da parte di aziende private è un reato penale. ENRICO GRAZIOLI

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